"Fa che il cibo sia la tua medicina e la medicina sia il tuo cibo.(Ippocrate)" "L’uomo è ciò che mangia."(L. Feuerbach)
"La prevenzione è la medicina migliore. E' legata al cibo e allo stile di vita " - Dalai Lama


venerdì 20 luglio 2012

Aglio

L'aglio ( Allium sativum ) appartiene alla famiglia delle Liliacee, vegetali che nella maggior parte presentano un bulbo, il quale altro non è che un breve fusto modificato. Pochi ortaggi come l'aglio possono vantare un numero di proprietà alimentari e benefici salutari così alti da farne un vegetale preziosissimo. Apprezzato fin dall'antichità per il suo singolare aroma, con il passare del tempo la sua fama si arricchì di tali e tanti attributi terapeutici al punto di essere frequentemente impiegato per guarire, e soprattutto prevenire, diversi tipi di disturbi e addirittura epidemie. I soldati romani, per esempio, consumavano enormi quantità di aglio in quanto lo ritenevano in grado di depurare e fortificare il corpo.
Il prezioso bulbo dell'aglio contiene circa 400  differenti componenti curative dell'organismo umano.  Oltre a oligoelementi e sali minerali, l'aglio contiene vitamina A, B1, B2, PP e C. Le sue proprietà più importanti dipendono però da un'essenza solfurea presente nel bulbo, della quale il principio attivo è l'allicina che detiene un forte potere antisettico. I bulbi freschi di aglio contengono dallo 0,1 allo 0,4 di olio essenziale dove, oltre alle sostanze fin qui citate, sono presenti altri composti dello zolfo, nonchè sostanze ormonali.
Proprietà curativa e benefici dell'aglio 
L'aglio agisce innanzitutto come efficace antisettico e battericida, distrugge i microbi e i batteri e ne impedisce la proliferazione. E' uno degli antiossidanti più efficaci che vi sia in natura, protegge quindi le cellule del nostro organismo da un precoce invecchiamento nonchè  dal deterioramento e conseguenti malattie.
Molto importani i benefici che l'aglio arreca al cuore e al sistema circolatorio; grazie alle sue proprietà tonificanti ed equilibranti, rinforza il tono muscolare del cuore e rendendo più fluido il sangue, oltre che a svolgere un'azione depurativa, contribuisce in modo determinante alla pulizia delle arterie e all'allontanamento delle patologie ad esse legate. Contrariamente a quanto molti credono, l'aglio ha anche proprietà digestive ed è in grado di apportare enormi benefici nella lotta contro i parassiti intestinali.
Uno studio recente, svolto in Cina ed in Usa, suggerisce che l'aglio, utilizzato regolarmente nella dieta, può avere effetti protettivi nei confronti del cancro e, oltre a questo, possiede proprietà uniche che sono in grado di inibire, ritardare o addirittura invertire il processo di cancerosi umana. I risultati di questi esperimenti sono stati presentati al simposio internazionale sulle "Nuove frontiere in ematologia e oncologia.

E' importante rendere chiaro un concetto: molti sono i composti o le pastiglie che il progresso ci presenta al fine di evitare gli effetti olfattivi dovuti al consumo di aglio. L'aglio, affinchè mantenga inalterate le proprietà curative ed espleti i propri benefici sull'organismo umano, deve essere consumato crudo; se proprio siamo infastiditi dall'odore che ne consegue possiamo ricorrere al rimedio sempre valido della "nonna" che consiste nel masticare lentamente due chicchi di caffè torrefatto.

Via libera quindi all'aglio in tavola, crudo, spremuto sulle insalate o tritato insieme a qualche foglia di prezzemolo; ottimo sfregato sulle fette di pane casereccio con un sottile velo di olio extra vergine di oliva. A voler vedere i suoi usi sono infiniti, penso che l'unico limite sia rappresentato dalla fantasia di chi lo prepara.
Chi è convinto di non poter sopportare o digerire l'aglio potrebbe cominciare con dosi piccolissime per poi aumentare piano piano la quantità, è un metodo collaudato che funziona, basta solo volerlo.

giovedì 19 luglio 2012

Fieno greco - fenugreen

Il fieno greco (Trigonella foenum-graecum L.) è una pianta della famiglia delle Fabaceae sottofamiglia delle Faboideae. Il nome del genere - Trigonella - si riferisce alla forma triangolare dei semi, l'epiteto specifico - fieno greco - si riferisce al suo uso, nell'antichità, per l'alimentazione del bestiame. Il componente caratteristico del fieno greco è la trigonellina contenuta all'interno dei semi.
Usi in cucina:
 Il fieno greco è una delle più antiche piante medicinali, che risale addirittura ai tempi degli antichi egizi, greci e romani che lo utilizzavano come erba medicinale e culinaria.
Nella cucina occidentale il fieno greco non è usato, perché il suo odore è considerato sgradevole. I semi sono amari, con un odore tenue, ma caratteristico, e contengono un colorante giallo.
I semi vengono impiegati principalmente nelle polveri di curry, soprattutto in India e nello Sri Lanka, in salamoie ed in chutney, in piatti a base di verdura e dhal (purè di lenticchie), in alcune zone dell'Africasi mangiano cotti in acqua come i fagioli.
Il fieno greco trova il suo abbinamento ideale con le carni di manzo o di agnello, ai quali va aggiunto all'inizio della cottura, soffritto insieme all'aglio o alla cipolla. I semi, una volta cotti, si sbriciolano facilmente e a fine cottura non rimangono frammenti solidi: per questo motivo non occorre macinarli prima dell'uso.
Si può anche abbinare alle verdure, per esempio ai funghi, per preparare primi piatti o risotti, oppure ai piatti a base di lenticchie.

Negli USA l'uso principale concerne le imitazioni dello sciroppo di mele. Gli estratti sono usati come base per profumi, detergenti, lozioni e creme e anche in prodotti alimentari, quali bevande alcoliche ed analcoliche, prodotti da forno, gelatine e pudding, carne e prodotti derivati.
Proprietà:
Contiene: carboidrati, vitamine A, B, C, ferro, oli volatili, betaina, calcio, alcaloide colina, diosgenina (simili agli estrogeni), lecitina, mucillagine, fosfati, proteine, alcaloide Trigonellina, trimetilammina.
Anti-infiammatorio, antisettico, afrodisiaco (è considerato utile per suscitare o aumentare il desiderio sessuale), emolliente, espettorante, febbrifugo, galattogeno, stimolante, tonico, lenitivo, ipoglicemizzante, aiuta a diminuire i livelli di colesterolo, mal di gola, fistole, nevralgia, sciatica, piaghe, tumori, ferite, gonfiori...(vedi tutto qui)
  • Studi clinici [1] dimostrano la validità dell'uso di questa pianta per la lotta al diabete: il decotto dei semi induce un abbassamento molto rapido del tasso di zuccheri nel sangue.
  • La tradizione popolare italiana la consiglia per aumentare la produzione di latte nelle puerpere e questa sua azione galattogena è riconosciuta anche nei paesi del Terzo Mondo [2] · [3].
  • È riconosciuto il ruolo dei semi come epatoprotettori in particolare nell'intossicazione da etanolo[4] e nella steatosi epatica associata all'obesità[5].
  • È considerato un ottimo ricostituente, in quanto ricco di saponine, che hanno l'effetto di stimolare l'appetito. È ricco di ferro, quindi è indicato per combattere le anemie[6], considerando che incrementa la produzione di globuli rossi svolta dal midollo osseo.
Curiosità:
E' ancora utilizzato come foraggio in India.

  • Utilizzata anche come un tipo di tè
  • Utilizzata nell'industria dei cosmetici.
  • Utilizzata nei periodi di convalescenza
 Precauzioni:
Per la ricchezza in fibre e mucillagini, può ridurre l’assorbimento intestinale dei farmaci somministrati per via orale. L’assunzione del fieno greco dovrebbe quindi avvenire lontano da quella dei farmaci.
Non va assunto in gravidanza in quanto stimola le contrazioni uterine.
ANNOTAZIONI
Da non confondere con Medicago Sativa L. Il fieno greco ha un odore caratteristico e chi lo assume lo può emanare attraverso la pelle. L´odore viene trasmesso anche attraverso il latte della madre - pertanto è consigliabile assumere nel contempo semi di Anice o Finocchio.

vedi anche : Fieno greco

Fieno greco e brufoli

Acne e brufoli sono spiacevoli infiammazioni derivanti dalla pelle caratterizzata da eruzioni cutanee che, a seconda della collocazione e gravità, può assumere la forma di un pustole superficiali, cioè eruzioni con pus.
Spesso sono associati all’età dell’adolescenza ma in realtà possono esserci molti casi di età ben superiore.
Difatti tra le cause principali che possono scatenare sia acne che brufoli troviamo fattori ormonali, stress, tensione, inquinamento, sostanze chimiche contenute in prodotti che usiamo per lavarci, alimentazione sregolata etc.
Le zone colpite possono essere svariate: torace, collo, schiena, viso, etc. e per prevenirli si deve tenere pulita la pelle, rimuovendo tutti i possibili residui di sporco o trucco, usando però prodotti adeguati e non troppo aggressivi in base al tipo di pelle e comunque senza oli.
Lavarsi le mani prima e dopo la cura per le lesioni della pelle per ridurre il rischio di infezione.
Fare attenzione anche all’uso di creme, make-up e similari che spesso “tappano” i pori della pelle e peggiorano acne e brufoli.
Il fieno greco può essere usato tra i vari rimedi naturali esistenti per curare acne e brufoli, preparando una pasta di foglie fresche di fieno greco da applicare sul viso ogni sera prima di andare a letto per un 15 minuti, poi lavare con acqua calda per pulire la pelle.
Questo trattamento naturale fai da te impedisce il formarsi di brufoli, punti neri, secchezza della pelle e comparsa precoce di rughe.

Fieno Greco e cellulite

La Trigonella foenum-graecum, meglio nota come fieno greco, è noto anche per essere utilizzato per la perdita di peso e per la cellulite. I semi di fieno greco possiedono inoltre effetti antiossidanti e contengono una mucillagine che ha proprietà emollienti, che aiuta pertanto a mantenere una pelle idratata, morbida e giovane.
Si può addirittura preparare un olio anticellulite al fieno greco usando mischiando 200 gr di semi di fieno greco tritati a farina (si trovano in erboristeria) e 500 ml di olio di sesamo. Ottimo anche per le rughe del viso.

Fieno Greco decotto

Le proporzioni per la preparazione del decotto a base di fieno greco possono variare: da uno a tre cucchiai in un litro d'acqua, ma si consiglia solitamente di bere il decotto appena svegli e lontano dai pasti se si vuole esaltarne l'effetto depurativo.
Ingredienti per il decotto di fieno greco:
  • 12,5 g di semi di fieno greco
  • 25 cl di acqua
Preparazione: Bollire i semi nell'acqua per 15 minuti, poi filtrare e bere il decotto.
Il decotto, sotto forma di impiastro ed applicato esternamente, può essere anche un valido aiuto in caso di emorroidi.

Fieno Greco benefici

I benefici derivanti dal fieno greco sono tanti ed interessanti. Ad esempio l’estratto di semi di fieno greco sono un valido ed efficace aiuto digestivo, spesso utilizzato come agente per aumentare la produzione di latte materno nelle madri che allattano ed anche per il trattamento di squilibrio ormonale nelle donne (ad esempio in menopausa).
Altri vantaggi comprendono la possibilità di abbassare il colesterolo ed i trigliceridi, mantenere normali i livelli di zucchero nei diabetici.
Gli effetti sul sistema digestivo da parte del fieno greco sono altrettanto interessanti ed includono il trattamento di indigestione, dispepsia, ulcere dello stomaco, diarrea e spasmi gastrointestinali. Inoltre è utile nel trattamento di irritazioni cutanee come l'eczema, foruncoli, ulcere e cellulite.

Fieno Greco per dimagrire

Perché i semi di fieno greco contengono elevate quantità di fibra solubile, sono usati anche per la perdita di peso.
La fibra solubile, infatti, si espande nel tubo digerente, dando la sensazione di pienezza e tutto ciò aiuta a controllare l'appetito ed il senso di pienezza portando a mangiare di meno e conseguentemente anche a dimagrire.
Questo aiuta anche ad eliminare il senso di gonfiore e disintossicare il corpo dalle tossine, oltre al fatto che come già scritto aiuta a migliorare il processo digestivo.

Fieno Greco dosaggio e assunzione

La quantità giornaliera solitamente consigliata è di 70-100 gocce di estratto fluido 2 volte al giorno prima dei pasti per almeno 30 giorni o 2-4 capsule al giorno mezz’ora prima dei pasti principali.
Il dosaggio è consigliato sempre e comunque dopo un parere ed un consulto medico che possa garantire l’effettivo stato di salute del soggetto.

Fieno Greco nello sport

Il fieno greco è noto anche nell’ambito dello sport grazie ai suoi effetti anabolici derivati dalle saponine furostanoliche, che aiutano ad aumentare la massa e la forza muscolare, con conseguente miglioramento della performance atletica.
L’effetto anabolizzante del fieno greco nello sport è mirato alla capacità di facilitare l’accumulo di proteine nei muscoli, aumentandone appunto massa e potenza.
Inoltre, vi è una sostanza (4-idrossi-isoleucina) che aiuta l’insulina nel trasporto degli aminoacidi fino ai muscoli.

Fieno Greco bodybuilding

Il fieno greco nel bodybuilding per lo stesso motivo di prima: è un anabolizzante che aiuta e favorisce la crescita muscolare promuovendo la trasformazione metabolica delle sostanze nutritive nella sintesi molecolare.
Risulta essere un buon stimolante neuromuscolare ed inoltre aiuta a rafforzare il tessuto osseo e muscolare.

Fieno greco e menopausa

Il fieno greco risulta essere una delle piante indicate in caso di menopausa e dei disturbi collegati ad essa.
Non a caso è nota fin dai tempi egizi in cui veniva descritta come la pianta che "mantiene giovani" non solo per il trattamento dei disturbi legati alla menopausa ma anche perché aiuta a rallentare il processo di osteoporosi che con il passare degli anni può creare non pochi problemi.

Tra i classici disturbi collegati alla menopausa trattabili naturalmente dal fieno greco si possono includere:

  • vampate di calore,
  • sudorazioni notturne,
  • insonnia,
  • sbalzi d'umore,
  • secchezza vaginale
  • mestruazioni irregolari.
Questa “dote naturale” contro i disturbi legati alla menopausa dellla Trigonella foenum graecum deriva dal fatto che contiene fitoestrogeni ed aiuta ad aumentare la produzione di estrogeni che servono particolarmente in fase di menopausa.

Ricetta di infuso di fieno greco per la menopausa:

Preparare mezzo cucchiaio di semi di fieno greco da mettere in 1 litro di acqua bollente. Filtrare e bere un bicchiere alla sera.

Fieno greco e osteoporosi

Il fieno greco possiede proprietà rimineralizzanti che lo rendono efficace nella cura dell’osteoporosi.
Per capirci meglio, l’osteoporosi è una rarefazione della massa ossea, uno degli aspetti naturali dell’invecchiamento del corpo, ma può anche presentarsi come una vera e propria malattia che può causare cedimenti o fratture spontanee soprattutto delle vertebre della colonna e dei femori quando la complessiva massa ossea (valutata nell’infanzia intorno al 25%) scende sotto l’11% dell’intera massa corporea.
I principali fattori di rischio di osteoporosi nelle donne sono generalmente l’eccessiva diminuzione degli estrogeni in fase di pre-menopausa, menopausa precoce o provocata da interventi chirurgici, dieta povera di calcio, dieta eccessivamente proteica, abuso di alcol e fumo di sigaretta, vita sedentaria.

Decotto anti-osteoporosi fatto a base di fieno greco: 

  • 30g di Avena
  • 40g di Equiseto
  • 20g di Fieno greco
  • 10g di Liquirizia
Far bollire per 2-3 minuti 30 grammi della miscela preparata con gli ingredienti sovra menzionati in 1 litro d'acqua. Poi, filtrare e bere 3 tazze al giorno con succo di limone.

Fieno greco e colesterolo

Il fieno greco risulta essere anche molto utile per ridurre il tasso ematico di colesterolo e questo grazie alle componenti come lisina, arginina, lecitine, saponine (queste ultime si legano al colesterolo impedendone l’assorbimento) e di fibre che attraverso l’inibizione delle lipasi impediscono la digestione dei grassi.
Grazie all’azione ipoglicemizzante del fieno greco si hanno significative diminuzioni di insulina, trigliceridi e colesterolo totale, mentre invece aiuta ad aumentare il colesterolo buono HDL.

Fieno greco e mestruazioni

Tra le proprietà del fieno greco troviamo anche che la Trigonella foenum-graecum ha proprietà emmenagoghi, cioè agisce sul sistema endocrino e sulla funzione ormonale grazie alla sua abilità di promuovere il flusso mestruale pertanto risulta essere un valido aiuto in caso di problematiche relative alle mestruazioni femminili.

Fieno greco omeopatia

In omeopatia il fieno greco è decisamente ben noto per le sue svariate proprietà benefiche e curative. Ad esempio è galattogo, aromatico, astringente, carminativo, espettorante ed è anche considerato un afrodisiaco naturale.
L’omeopatia sfrutta le proprietà del fieno greco per trattare l’asma e questo perché è un ottimo espettorante naturale, ma il connubio omeopatico con il fieno greco non finisce certo qua, in quanto il viene impiegato principalmente anche per :
  • perdita di peso (grazie alla ricchezza di fibre che danno sazietà)
  • ridurre i livelli di colesterolo
  • stimolare la montata lattea per le donne che devono allattare i propri piccoli
  • per trattare gli stati febbrili
  • per alleviare il dolore addominale dovuto ad indigestione
  • per trattare i casi di diarrea
  • contribuisce ad impedire il formarsi di acne e comedoni
  • per trattare infiammazioni ed eczema
  • per trattare i capelli con forfora
  • per mestruazioni dolorose
  • trattamenti di anoressia e scarso appetito
  • in caso di artrite, bronchite, mal di gola, ghiandole gonfie ferite, irritazioni della pelle, diabete, ulcere

Fieno greco olio essenziale

L'olio essenziale di fieno greco (Trigonella foenum) è conosciuto principalmente per trattare i casi di diabete e quelli di infiammazione gastrica e disordini digestivi.
L’estrazione dell’olio essenziale si ottiene dai semi secchi tramite estrazione con solvente.
L’olio essenziale di fieno greco aggiunto nello shampoo in quantità minima (poche gocce) aiuta anche a combattere il problema della forfora ed inoltra stimola la crescita del bulbo pilifero del capello stesso.
Inoltre risulta essere un ottimo emolliente ed antinfiammatorio, pertanto possono essere aggiunte 2 gocce di olio essenziale di fieno greco anche in una crema per il corpo per poter potenziare gli effetti nutritivi della nostra crema quotidiana.

Fieno greco per aumentare il seno

Il fieno greco può far aumentare il seno ? Beh la risposta è che può effettivamente aiutare ad aumentare il volume del seno in quanto è in grado di replicare le funzioni degli estrogeni favorendo la produzione di prolattina, un ormone che interagisce con il recettore degli estrogeni e dà un aiuto ad aumentare il seno.
I fitoestrogeni del fieno greco stimolano lo sviluppo delle ghiandole mammarie che utilizzano gli estrogeni ed inoltre con la sua proprietà galattogena, stimola anche la produzione del latte materno e migliora la circolazione nella ghiandola mammaria, tutti benefici che si riflettono sull’aumento di volume del seno femminile.

Fieno greco per la pelle

Il fieno greco ha notevoli proprietà rigenerative ed antiossidanti sia per uso interno sia per quanto riguarda la pelle, pertanto è un buon rimedio naturale per mantenere la pelle più soda, giovane e bella, in quanto previene e rallenta l'invecchiamento cutaneo ed il formarsi di rughe.
Il fieno greco lo si può trovare in commercio sotto varie forme: polvere, estratto secco, estratto fluido titolato (forse la formulazione migliore), preparato per infuso e decotto.
Fieno greco per l’uomo – fieno greco testosterone
Il fieno greco per l’uomo viene usato come afrodisiaco naturale e per aumentare i livelli di ormoni maschili grazie alla presenza di un tipo di saponina chiamata fenuside che stimola l'ipofisi a rilasciare l'ormone luteinizzante (LH), stimola la produzione di testosterone, promuove la secrezione di ghiandole surrenali deidroepiandrosterone (DHEA), che a sua volta è in grado di convertire in testosterone.
Il testosterone è difatti un ormone noto per la sua capacità di stimolare la crescita muscolare, aumentare la densità ossea e migliorare l'attività sessuale maschile.
Tutto ciò comporta anche un aumento della libido e delle prestazioni sessuali maschili, ecco spiegato perché è annoverato tra gli afrodisiaci naturali esistenti …

Fieno greco rimedi naturali

Il fieno greco è un ottimo rimedio naturale per molti trattamenti.
Tra questi rimedi naturali abbinati al fieno greco troviamo come scritto poco fa il fatto che possa aiutare a migliorare ed aumentare la libido maschile in un’età compresa tra 25-52 anni.
Questo è stato dimostrato da studi che hanno dimostrato che uomini che assumevano per due volte al giorno per quasi un mese il fieno greco hanno riscontrato un aumento della libido di oltre il 25%.
Ecco perché si può affermare che il fieno greco può accedere il desiderio maschile ed è un buon rimedio naturale afrodisiaco.
I rimedi naturali del fieno greco non si fermano a questo che potremo chiamare anche viagra naturale (un po’ come il ginseng ed altri rimedi naturali simili), bensì è ottimo per prevenire e curare i raffreddori ed i vari disturbi collegati al raffreddore stesso come ad esempio il mal di gola.
Come già visto è inoltre un rimedio naturale ben noto alle donne in pre-menopausa ed in menopausa, nonché per aiutare ad aumentare la formazione del latte materno ed allattare i propri neonati e legato a tutto questo il fieno greco è conosciuto per riuscire ad aumentare il seno, per essere un ottimo ricostituente, per migliorare l’aspetto della pelle ringiovanendolo, inoltre è un ottimo rimedio naturale contro le irritazioni e le infiammazioni.

Fieno greco ricostituente

Il Fieno greco ricco di tutti gli aminoacidi risulta essere un ottimo tonico ricostituente e viene indicato nei disturbi della nutrizione ed in fase di eccessiva magrezza ed astenia. Può essere assunto sotto varie forme (estratto liquido, polvere o pastiglie o come decotto).
L’assunzione tramite decotto o infuso vengono solitamente consigliati alla sera dopo aver tenuto in ammollo i semi di fieno greco per una notte precedente. Vengono solitamente immersi nell’acqua bollente per circa 10 minuti, dopodiché si può filtrare e bere aggiungendo altri aromi per addolcirlo in quanto non ha propriamente un buon sapore. Si può usare il miele oppure associarlo ai semi di finocchio o altro.
Il fieno greco è un ottimo ricostituente contro la stanchezza fisica ed è consigliato in quei casi in cui le persone si presentano in stato di eccessiva magrezza per aiutare a stimolare l’appetito.
In ogni caso, come per tutti i rimedi naturali e non si consiglia prima della consumazione di farsi consigliare dal proprio erborista di fiducia e dal proprio medico curante.

Fieno greco controindicazioni ed effetti collaterali

Possibili effetti collaterali in caso di assunzione eccessiva di fieno greco possono essere disturbi di allo stomaco quali nausea, gas intestinali e diarrea.
Inoltre non deve essere assunto da donne in gravidanza e se si stanno assumendo farmaci anticoagulanti o farmaci per il controllo di zucchero nel sangue, a meno che non sia indicato dal medico.

Pimento - pimienta de jamaica

Il Pimento, anche chiamato Pepe giamaicano o Pepe garofanato, è una spezia ricavata dai frutti essiccati della Pimenta dioica, un albero sempreverde, della famiglia del Mirto e originario della Giamaica. Il nome deriva dal termine spagnolo pimenta, cioè "pepe".

Usi in cucina
Il pimento è uno dei principali ingredienti della cucina caraibica. È utilizzato per speziare la carne essiccata o affumicata, in molte salse della cucina messicana e per la conservazione dei cibi in una sorta di salamoia detta pickling; inoltre è uno degli ingredienti che possono trovarsi nel curry.
Estremamente versatile, il pimento è perfetto sui dolci a base di frutta come su pietanze salate, soprattutto brodi vegetali e carne di maiale e agnello.
Ottimo per  aromatizzare piatti semplici come purè di patate, passati di verdure e uova al tegamino.
I grani vanno conservati in un luogo fresco e l'ideale è macinarli al momento dell'uso per mantenere intatte le proprietà organolettiche.
Il consiglio in più: per intensificare sapore e profumo delle bacche di pimento, disporle su una teglia e tenerle forno per circa 10 minuti. In questo modo sprigioneranno tutto il loro aroma.

 È utilizzato anche in molti paesi del medio oriente; per esempio la cucina palestinese usa il pimento per insaporire molti suoi piatti. Negli Stati Uniti è utilizzato soprattutto nei dolci, ma è uno dei principali ingredienti del Cincinnati chili. È comunemente usato in Gran Bretagna per molte ricette, per esempio nei Pancake. Usato anche nella Creola: miscela di pepe bianco, pepe nero, pepe verde, pepe rosa e pimento.

Proprietà:
Il pimento è ricco di eugenolo, un olio dalle proprietà digestive, carminative, analgesiche e antisettiche, per questo è un ottimo rimedio per coliche addominali e gonfiori ma anche per lenire dolori localizzati come il mal di denti.
I frutti del pimento sono vasodilatatori e aumentano il flusso sanguigno producendo un effetto riscaldante, per questo gli impacchi di pimento sono adatti a curare dolori muscolari e artriti.
Per riscaldarsi è ottimo un infuso di bacche, utile anche in caso di infezioni delle vie respiratorie.
L'uso del pimento come rimedio naturale affonda le sue radici nella medicina popolare sudamericana che lo considerava un toccasana per lo stomaco.
Per uso esterno, il decotto di bacche è utilizzato quale antisettico locale, contro i dolori reumatici e le infezioni delle vie respiratorie.
foto: net

Coriandolo - Coriander

Il coriandolo (Coriandrum sativum, L. 1753) prezzemolo cinese conosciuto anche con il nome spagnolo cilantro, è una pianta erbacea annuale della famiglia delle Apiaceae (o Umbelliferae). Appartiene alla stessa famiglia del cumino, dell'aneto, del finocchio e naturalmente del prezzemolo. Coriandrum è una parola latina citata da Plinio (Naturalis Historia), che ha le sue radici nella parola greca corys o korios (cimice) seguita dal suffisso -ander (somigliante), in riferimento alla supposta somiglianza dell'odore emanato dai frutti acerbi o dalla pianta spremendo o sfregando le foglie.

Uso in cucina:
Numerosissimi sono gli impieghi culinari del coriandolo. Entra nella preparazione di alcuni salumi, insaporisce carne, pesce e verdure, ma profuma anche biscotti, confetti e il pampepato[1]; i semi vengono utilizzati come spezia. Questi sono meno piccanti delle foglie, sono dolci con un lieve sapore di limone. Macinati, i semi di coriandolo costituiscono uno degli ingredienti del curry e del garam masala. Le foglie, in Oriente, sono utilizzate al posto del prezzemolo. A Tenerife si usa nel Mojo Verde (salsa). In passato, in Italia, lo si trovava nella Mortadella. Nella città di Monte San Biagio e in alcuni paesi sulla costa Ionica della Basilicata il seme di coriandolo viene usato per condire l'impasto della salsiccia.
Le radici vengono utilizzate in particolare nella cucina tailandese per preparare un condimento di base insieme a aglio e pepe.
 I Romani usavano moltissimo questa spezia pestata e miscelata con sale e aceto per conservare i cibi. Apicio ne proponeva una ricetta, il "coriandratum", come condimento di varie pietanze, Plinio ne evidenziava le particolari virtù terapeutiche.
 Oggi la fitoterapia riconosce al coriandolo, pianta dalle foglie simili al prezzemolo, proprietà terapeutiche antisettiche, aperitive, antispasmodiche, carminative,antisettiche, aperitive, digestive efficaci per contrastare inappetenza e gonfiore intestinale.
Elimina l’aria dall’intestino, è digestivo, attenua gli spasmi dell’addome, stimola la bile. Ha azione antidolorifica nelle coliti spastiche con diarrea. I semi del coriandolo riducono la febbre. Come il pepe, andrebbe macinato all’uso. I semi devono essere profumati e croccanti. La spremuta del coriandolo è altamente favorevole nelle mancanze di vitamina A, di B1, di B2, della C e del ferro. Il coriandolo asciutto tratta la diarrea e la dissenteria cronica, così come essere utile nell'acidità. La spezia ha inoltre un effetto antibatterico e fungicida.
Chi allatta non deve consumarlo perché altera il sapore del latte.
La dose ideale almeno due cucchiaini al giorno.


 AVVERTENZA
L'essenza di coriandolo va usata con molto moderazioni in quanto a dosi elevate può causare problemi nervosi, gastrointestinali e ai reni. Si consiglia di prenderlo sotto stretto controllo medico.
Il coriandolo asciutto dovrebbe con parsimonia essere usato dalle persone che soffrono dall'asma bronchiale e dalla bronchite cronica. 
In dosi eccessive è inebriante e può causare disturbi nervosi e fastidi renali.

Curiosità:
Dai frutti del coriandolo, trasformati in confettini rivestiti di zucchero, che prendono nome i coriandoli di carnevale, diventati solo in un secondo tempo pallottoline di gesso o dischetti multicolori di carta.

Cardamomo verde _ Green cardamom

Il cardamomo verde si ricava dall'Elettaria cardamomum, una pianta tropicale della famiglia delle Zingiberaceae (la stessa dello zenzero) molto diffusa in India e Malaysia. Questa spezia ha un sapore molto intenso ed è piuttosto costosa. (io l'ho trovata alla DICO, bustina da 40 g - 1,19 euro). 

Proprietà e benefici:
Il cardamomo è un rimedio naturale molto utilizzato in India per la cura dei denti e le infiammazioni gengivali, per tosse e raffreddore, per problemi di digestione e intestino irritabile.
Sembra inoltre essere un efficace antidoto contro il veleno di serpenti e scorpioni.
La medicina ayurvedica (sistema medico complesso che comprende aspetti di prevenzione e di cura finalizzati ad allungare e migliorare la vita dell’essere umano in armonia con la natura. “Conoscere la vita” (ayurveda) significa capire che l’uomo, costituito da corpo e mente, sensi e anima, essendo parte integrante della natura al pari di tutte le forme viventi, è sottoposto alle sue leggi anche per quanto concerne salute, malattia, guarigione e morte. Per la medicina ayurvedica, dunque, equilibrio tra uomo e ambiente significa salute, mentre squilibrio sta per malattia.) considera il cardamomo un'ottima cura per problemi al sistema urinario, per la tosse e le emorroidi, mentre la medicina tradizionale cinese lo usa per il mal di stomaco e la dissenteria.
Un infuso a base di cardamomo è un vero toccasana contro il raffreddore e libera immediatamente le vie respiratorie combattendo al contempo la stanchezza che tipicamente accompagna gli stati influenzali.
In Iran e India è largamente utilizzato per prevenire e curare malattie della gola ed alitosi, congestioni dei polmoni e tubercolosi polmonare, infiammazioni delle palpebre e anche disordini digestivi.

Uso in cucina
Il cardamomo è una spezia molto amata nei paesi arabi e in Oriente ma è piuttosto diffuso anche in Europa settentrionale.
Il suo odore forte e speziato e il sapore leggermente piccante e fruttato lo rendono adatto a ravvivare primi piatti e arrosti ma anche ad aromatizzare dolci, creme e torte al cioccolato.
Soprattutto se usato per le preparazioni dolciarie è meglio togliere le bacche a fine cottura prima di servire.
Molte miscele di spezie prevedono il cardamomo, tra queste l'ormai diffusissimo curry e il garam masala, tipico della cucina indiana e pakistana.
Ottimo per aromatizzare caffè e tè nero, il cardamomo è utilizzato per preparare il qahwa, il famoso caffè arabo.
Nel qahwa la percentuale di cardamomo può essere addirittura superiore al caffè, gli arabi infatti amano molto questa bevanda proprio per la presenza del cardamomo che ritengono “rinfreschi il sangue”. Preparare un caffè simile al qahwa è facile: basterà aggiungere due o tre semi di cardamomo nella polvere del caffè che, una volta pronto, andrà servito con panna e già zuccherato.
In India ed in Pakistan il cardamomo è un ingrediente essenziale in diversi piatti a base di riso, in Cina è utilizzato per aromatizzare la carne arrosto mentre in Vietnam è la spezia che caratterizza il Pho, una minestra di tagliatelle.
In Scandinavia viene utilizzato nella preparazione di dolci, ad esempio è aromatizzato col cardamomo il Käffebrod, un tipo di pasticcino da servire col caffè.
Il cardamomo è anche usato per aromatizzare liquori: è tra gli ingredienti del glogg, la famosa bevanda alcolica svedese e di molti amari e digestivi italiani.

Curiosità:

La fragranza di questa spezia è sempre stata molto apprezzata, già Greci e Romani utilizzavano il cardamomo per produrre profumi, mentre le donne egiziane erano solite bruciare essenze di cardamomo nell'aria per gli effetti benefici e stimolanti. Ancora oggi molti prodotti cosmetici sono al profumo di cardamomo.
In Oriente il cardamomo è considerato una spezia afrodisiaca, questa sua proprietà è persino decantata nei racconti di “mille e una notte”.
Il cardamomo è al centro di alcune usanze e tradizioni: in India è considerata una pianta così timida e delicata che può essere toccata e raccolta solo da mani femminili, mentre nel Kashmir alcuni semi di cardamomo sono chiusi in un gioiello al polso delle spose a simboleggiare il cibo ristoratore che daranno ai mariti.

foto: net

Cumino di Malta - Cumin

NOMI POPOLARI E INTERNAZIONALICumino vero, Cumino romano, Comino, Cumin, Kreuzkűmmel, Cominho, Kammun, kmin, komijn, Ma-ch'in


PRINCIPI ATTIVI
Olio essenziale, olio grasso, proteine, flavonoidi, tannini, mucillagini.
TOSSICITÁ
bassissima
CONTROINDICAZIONI
Nessuna controindicazione alle dosi terapeutiche normali eccetto ipersensibilità individuale.
AVVERTENZE
Non esporre al sole la pelle trattata con olio di cumino.vedi scheda .










Il cumino di Malta (Carum carvi) è utile nei casi di inappetenza e di digestione difficile. Un suo infuso viene utilizzato per ovviare alle mestruazioni con flusso scarso e alle vertigini. Oltre ad essere un rimedio efficace per quanti soffrono di flatulenza, l'infuso dei suoi semi si può utilizzare per gargarismi allo scopo di combattere l'alito cattivo, o per impacchi contro le emorroidi. La pianta stimola anche la secrezione lattea nelle madri che devono allattare. In cucina, il cumino viene usato, tra l'altro, anche per aromatizzare pane, formaggio, verdure e liquori. In cosmesi viene impiegato nella preparazione di un bagno tonico e stimolante.
CONSIGLIATO
A chi ha difficoltà digestive e/o inappetenza; alle donne con mestruazioni scarse; a chi ama il sapore del cumino in cucina; alle mamme in allattamento che vogliono stimolare la secrezione lattea.

PRINCIPI ATTIVI
Olio essenziale, olio grasso, proteine, flavonoidi, tannini, mucillagini.

MODO D'USO e virtù
In fitoterapia, l'infuso di semi di cumino viene utilizzato per ovviare alle mestruazioni con flusso scarso, alle vertigini e alle digestioni difficili, flatulenza, coliche infantili, impotenza sessuale, colite.
In cucina, i semi di cumino vengono usati per aromatizzare pane, formaggio, verdure e liquori.

CONTROINDICAZIONI
Nessuna controindicazione.
da: erboristerie dell'ada

DA SAPERE:
Ci sono droghe ricche in oli essenziali appartenenti alla Ombrellifere che hanno azione carminativa e antisettica, che combattono gli agenti della putrefazione e fermentazione eliminando o attenuando la causa della formazione dei gas (Anice, Finocchio, Coriandolo, Cumino, Aneto, Carvi).
Nota:
 Ha odore poco gradevole ma è molto usato come spezia.Rientrava nella formulazione di un afrodisiaco di origine araba.
 foto: net

Erbe e spezie

Le spezie sono semi, frutti, radici, cortecce o sostanze vegetali usate in quantità irrisorie dal punto di vista nutrizionale come additivi per dare sapore ad un alimento.
Molte di queste sostanze hanno anche altri usi, ad esempio per la preservazione del cibo, in medicina, rituali religiosi, cosmesi o profumeria. Ad esempio, la curcuma è usata anche per prevenire e curare il cancro, o nell'ayurveda; la liquirizia ha proprietà officinali e non solo; l'aglio - il suo utilizzo primo è quello di condimento, ma è ugualmente usato a scopo terapeutico per le proprietà congiuntamente attribuitegli dalla scienza e dalle tradizioni popolari.
Le spezie si distinguono dalle erbe da cucina: queste ultime sono parti verdi o foglie fresche di piante usate per dare sapore, mentre le spezie non sono fresche ma sono in genere essiccate.

Le spezie hanno avuto un ruolo importante nella storia sin dalla loro scoperta.
In epoca antica l'uso delle spezie era ampiamente diffuso tra gli Egizi, già intorno al 2600 a.C. venivano forniti agli operai impiegati nella costruzione della piramide di Cheope dei cibi speziati, lo scopo era quello di mantenere le maestranze in forze, si riteneva infatti che l'aggiunta di spezie proteggesse dalle epidemie. Nel papiro Ebers (redatto intorno al XVI secolo a.C.) sono descritti numerosi rimedi a base di erbe aromatiche e spezie e fra i ritrovamenti archeologici vi sono tracce di anice, fieno greco, cardamomo, cassia, cumino, aneto e zafferano. Già in quest'epoca la gran parte delle spezie proveniva dall'India.
Nel mondo antico e medievale erano tra i prodotti di maggior valore, che da soli giustificavano l'apertura di nuove rotte commerciali. Ad esempio, nella Genesi (Antico Testamento), Giuseppe viene venduto in schiavitù dai suoi fratelli a mercanti di spezie. Nel poema biblico Cantico dei cantici, il narratore compara la sua amata con diverse spezie. Questo è indicativo della grande importanza assunta da questi prodotti sin dai tempi più antichi.
Le spezie furono il motivo principale per cui il navigatore portoghese Vasco da Gama aprì la rotta per l'India, e furono anche uno dei motivi che spinsero Cristoforo Colombo a cercare una rotta rapida e sicura per le Indie. Colombo cercò finanziatori attratti dalla possibilità di avere nuove spezie da commerciare.
 vedi: Il ruolo antibatterico delle spezie e il suo influsso nelle diverse popolazioni
Vedi anche: Elenco spezie, aromi, miscele, condimenti derivati da spezie

foto: net 
/turisti a ogni costo

martedì 17 luglio 2012

Caduta dei capelli

La causa più importante è una cattiva alimentazione. Una dieta carente di vitamina B6 potrebbe essere una causa scatenante.
Un’altra causa  potrebbero essere tensioni quali preoccupazioni, ansietà, debolezza causata da malattie severe e lunghe. Ma anche un cuoio capelluto sporco indebolisce il capello che tende cadere.
Dipende anche da fattori ereditari.

Rimedi:

Strofinare vigorosamente con le dita il cuoio capelluto dopo aver lavato i capelli con acqua fredda è uno dei rimedi naturali più efficaci per la prevenzione della caduta capelli. Si attivano le ghiandole sebacee e si stimola la circolazione.
L’amaranto è un altro rimedio naturale molto efficace per la caduta capelli. Applicare il succo delle foglie di amaranto ai capelli.
Le foglie dell’albero del nim sono molto efficaci nel trattamento della caduta capelli. Lavare i capelli con dell’acqua bollita con foglie di nim. Aiuterà la crescita e stabilizzerà il suo grado di scurezza. Aiuta anche come disinfettante.
Il latte di cocco, applicato sul cuoio capelluto con dei massaggi è molto utile per il trattamento della perdita capelli. Alimenta il capelli e ne promuove la crescita.
Semi di limo e pepe nero. Entrambi i semi vanno macinati fino ad ottenere una pasta sottile che va applicata alle macchie “senza capelli”. Hanno una azione lievemente irritante, che stimola la circolazione sanguigna e quindi la crescita dei capelli. Da applicare due volte al giorno per qualche settimana.
La pasta della liquirizia, ottenuta macinandone dei pezzi nel latte, è un altro sistema efficace per la calvizie. Da applicare sulle chiazze senza capelli prima di andare a dormire.
Cipolla: strofinare le chiazze senza capelli con cipolla, di mattina e pomeriggio. Una volta finito con la cipolla, strofinare con del miele.

Bagno di ortica, peperoncino e rosmarino
150 g di ortica, radice; 20 g di peperoncino, frutti; 20 g rosmarino, foglie.
Far bollire lentamente le droghe per una ventina di minuti in 50 cl di aceto. Trascorso questo tempo, lasciar riposare per circa mezz'ora e filtrare, spremendo bene le droghe. Frizionare sui capelli la sera prima di coricarsi e risciacquarli solo il mattino seguente con acqua corrente. 
(dal libro: "Tisane, il gusto della salute" di Walter Pedrotti)

Decotto: Bardana radice, rosmarino, timo
Miscelate i componenti in parti uguali. Calcolate 4 cucchiai di composto per litro d'acqua e fate bollire per 15 minuti. Filtrate dopo 10 minuti. Risciacquate e frizionate i capelli due volte alla settimana.

 

ALCUNE PIANTE UTILIZZATE PER CONTRASTARE LA CADUTA DEI CAPELLI
 

SERENOA REPENS : è una palma nana molto diffusa negli Stati Uniti. Utilizzata per combattere l'ipertrofia prostatica benigna sembra che presenti effetti positivi sulla caduta dei capelli, specialmente quella maschile. Viene sconsigliato l'uso nelle donne in gravidanza, in allattamento ed in età pediatrica.E' considerata una pianta sicura con pochi e rari effetti collaterali ma vi è poca sperimentazione sulle interazioni con altri farmaci o alimenti.E' sempre più presente negli integratori orali contro la caduta dei capelli.



EQUISETO : è conosciuto anche come coda cavallina ed ha proprietà diuretiche, antisettiche e rimineralizzanti.
Sembra che l'azione rimineralizzante sia dovuta ad un alto contenuto di acido silicico e viene impiegato sia contro la fragilità ungueale e la caduta dei capelli ma anche nei ritardi di consolidamento di fratture ossee. Alle dosi terapeutiche non sono descritti effetti tossici ma si deve fare attenzione se si utilizzano diuretici poichè ne potenzia l'effetto.



MIGLIO : per alcuni studiosi ha origine in Asia mentre per altri proviene dall' Africa.
E' uno fra i cereali più nutrienti e digeribili. Ricco di ferro e di aminoacidi solforati è utilizzato come antianemico e per contrastare la caduta dei capelli.


SEMI DI ZUCCA : sono semi ricchi di sodio, zinco, magnesio e selenio. Il principio attivo presente, la cucurbitina, sembra che stimoli il distacco dei parassiti dalle pareti intestinali e agisca contro eventuali malattie della prostata. La presenza di zinco e selenio li fanno rientrare nella composizione di integratori orali contro la caduta dei capelli.


Gli alimenti giusti: 
avena, crescione, lievito di birra,mandorle, miglio, noci, ortica, polline. 

vedi anche aloe arborescens qui: saluteinerba - aloe_ebook-pdf

 

Mal di schiena

Oggi si soffre da...molto giovani, io non ricordo mai di aver sofferto prima di...avere i miei figli.
Detto lombalgia, spesso ha diverse cause: postura scorretta, eccessiva tensione dei muscoli dovuta a stress psicofisico, sedentarietà, sovrappeso, freddo, umidità, strappi muscolari, sforzi eccessivi. Poi c'è la degenerazione e la fuoriscita del disco intervertebrale che funziona come un ammortizatore naturale e impedisce alle vertebre di entrare tra loro in frizione. Oltre ai disturbi prettamente ortopedici connessi (ernia del disco, artrosi lombare, scoliosi o lordosi, osteoporosi), si possono verificare problemi legati al mal di schiena che interessano l'apparato urogenitale, affezioni neurologiche e intraddominali. Il dolore è il primo sintomo, che si manifesta come una fitta acuta, continua o periodica, che si irradia generalmente verso il gluteo.

Alimentazione

Nei casi in cui il mal di schiena è connesso al sovrappeso, consigliamo ri rivedere il regime alimentare introducendo fibre a basso apporto di acidi grassi saturi, privilegiando i cereali integrali, i legumi freschi la soia e derivati, la frutta di stagione, le carni bianche e lo yogurt naturale magro. Se il mal di schiena è associato alla rachialgia, consumate alimenti a elevato apporto di acidi grassi omega-6 e omega-3, come oli di semi spremuti a freddo (specie quelli di noci e di lino), il pesce (in particolare salmone selvaggio, aringhe, sardine, acciughe, sgombro). Privilegiate alimenti con molto zinco, boro e magnesio, contenuto in semi di sesamo e di girasole, nei cereali integrali, nello sciroppo d'acero, in piselli, fagioli, cacao e nei prodotti a base di farine integrali macinate a pietra.
Dal libro "Rimedi semplici e naturali" gli alimenti consigliati sono: aglio, carciofo, cavolo, cetriolo, cilieggia, fragola, limone, mela, pompelmo, porro, ribes, uva.
Idroterapia : compresse di fiori di fieno: appoggiare sulla nuca, sulla colonna lombare, su tutta la colonna vertebrale e sulla parte dolorante un sacchetto caldo riempito di fiori di fieno.

Olii essenziali

Gli olii essenziali di canfora e di citronella hanno proprietà scaldanti e aiutano a lenire i dolori muscolari e a migliorarne l’efficienza. Ecco la ricetta per un impacco disinfiammante per i dolori lombari: diluite in mezzo litro d’acqua calda 4 gocce di olio essenziale di camomilla romana, 5 gocce di olio di rosmarino, 5 di olio di lavanda e fai degli impacchi mattina e sera, tenendo il pacco sulla schiena finché non si raffredda.

Esercizi

Rilassate tutto il corpo. Rilassatevi in qualsiasi istante in cui potete farlo. Insistiamo perché è davvero importante, in caso di mal di schiena, riportare il fisico a ritmi congrui al nostro essere umani. Lo stress si accumula davvero molto facilmente, va a depositarsi nella cervicale, scende fino alle vertebre e si accumula nella zona lombare. Vi sono poi tutta una serie di accorgimenti che potete adottare per ridurre i carichi che gravano sulla bassa schiena: apprendete la corretta tecnica di sollevamento (gambe piegate, bacino arretrato, busto eretto e carico quanto più vicino possibile al corpo), evitate di mantenere a lungo posizioni scorrette, se donne, non indossate scarpe con tacchi troppo alti, scegliete calzature idonee da indossare durante l'attività fisica.
I primi dolori intensi dovuti al mal di schiena si combattono con impacchi con la borsa del ghiaccio sul dorso: tolgono tensione e dolore. Dopo l'impacco, prendete un asciugamano, imbevetelo nell’acqua bollente e applicatelo ben disteso sulla schiena: allevierà gli spasmi.
Per prevenire il mal di schiena non esiste un'attività fisica ideale. Tutti gli sport, se praticati con criterio sono infatti in grado di migliorare le condizioni fisiche del soggetto. Il fattore davvero importante è l'intensità: una volta scelto uno sport, è importante praticarlo in base alle proprie capacità fisiche e mentali, andando a incrementare l'intensità dellosforzo progressivamente e con molta dolcezza, senza forzare.
Quanto allo stretching, vi suggeriamo due esercizi semplici per alleviare il mal di schiena e vi ricordiamo che vanno eseguiti con la massima delicatezza e precisione:

Primo esercizio
  • Sdraiatevi a terra supini
  • Portate le ginocchia al petto avvicinandole il più possibile con l'ausilio delle braccia
  • Mantenete la posizione per 20 secondi, rilassatevi per qualche secondo e ripetete altre due volte

Secondo esercizio
  • A terra carponi (in genuflessione porre le mani in avanti appoggiandole sul pavimento alla larghezza delle spalle)
  • Espirare incurvando la colonna vertebrale verso l'alto fino a svuotare completamente i polmoni
  • Ispirando ritornare lentamente nella posizione di partenza appiattendo la schiena
  • Ripetere 5 volte 
vedi tutto qui .

domenica 15 luglio 2012

Mal di testa - cure e rimedi naturali

Mal di testa è un'espressione generica con la quale si definiscono patologie molto diverse fra loro. Sono state individuate tredici forme di cefalea (termine scientifico con cui si indica il mal di testa) suddivise, a loro volta, in primarie e secondarie, con oltre novanta diverse "sottocategorie". Caratteristiche fondamentali per la classificazione dei vari tipi di cefalea sono: qualità, intensità, ciclicità del dolore e sua modalità di insorgenza.
Il mal di testa è una patologia molto diffusa: in Italia ne soffrono 26 milioni di persone (Eurisko, Nov.1999), di cui la maggior parte donne. È anche una malattia sociale che fa perdere oltre duecento milioni di ore di lavoro all'anno e che incide sulla qualità della vita di chi ne è colpito.
 Il mal di testa è un problema antico come l'uomo. Anche le cure per contrastarlo, quindi, hanno una lunga storia, tramandata dalle tradizioni popolari.
  Certo, l'efficacia di questi rimedi non è scientificamente provata, ma il loro vantaggio è di non avere particolari controindicazioni e di poter quindi essere sperimentati liberamente.
Si può allora provare ad alleviare il dolore con:
  •  impacchi di foglie di cavolo fresche o di cipolla o rafano crudi, avvolti in garze e applicati sulla nuca per venti minuti.
Sembra essere efficace anche applicare 
  • fette di limone fresco o di patate crude sulle tempie, o frizionare le tempie stesse e la fronte con olio essenziale di menta o di lavanda.
Sollievo dovrebbe offrire anche un pediluvio con:
  • un'acqua molto calda, nella quale aggiungere una manciata di sale grosso o un cucchiaio di olio di rosmarino.

  • Lo zenzero, una radice aromatica di origine orientale, è indicato in tutte le sue forme (crudo, come caramella o come preparato per tisane) per combattere il mal di testa.
 Lo zenzero è un antinfiammatorio generale molto efficace al riguardo. La radice polverizzata in infusione o miscelata al miele contiene molecole antistaminiche e sostanze narcotiche naturali che diminuiscono la percezione del dolore.
Ne basta mezzo cucchiaino al giorno di radice polverizzata.
  • La curcuma, antinfiammatorio con meccanismo analogo a quello dello zenzero, che inibisce diverse molecole "proinfiammatorie" ed è antiossidante. Si usa ogni giorno in polvere su insalate, verdure e pietanze. Una dose ideale può essere un paio di cucchiaini da caffè al giorno. (saperesalute)
  •  Il peperoncino è un ottimo antidolorifico ( per la presenza di capsaicina, che regolarizza la circolazione e inibisce la produzione delle sostanze che trasmettono il dolore), così come risultano utili come lenitivi: liquirizia, pepe, anice, zafferano e curry. 
Salutari sono anche le 
  •  bacche di ginepro, da masticare senza inghiottirle.(avvertenza: il ginepro è controindicato in gravidanza e in persone con grosse infiammazioni renali).

Vi sono poi numerose piante medicinali con proprietà analgesiche, note fin dall'antichità.
  • Il partenio, ad esempio, veniva usato contro i dolori mestruali. 
  • I fiori d'arancio e la lavanda hanno proprietà sedative e antispastiche e sono indicate per i mal di testa da stress.
Si possono preparare delle tisane, sciogliendo un cucchiaio di preparato ottenuto dai germogli delle due piante in 200 ml di acqua bollente e lasciando riposare l'infuso per dieci minuti. Lo stesso discorso vale per la menta piperita

  • Infuso di foglie di fragola selvatica, far bollire l’acqua e lasciare in infusione un paio di cucchiaini di foglie di fragola per 10 minuti circa. Aggiungere il miele se si desidera.
  • Infuso di menta, un paio di gocce di  fior d'arancio e scorza di limone
Le piante cefaliche sono piante calmanti che guariscono emicranie e mal di testa di origine nervosa; tra queste vi sono
  •  la lavanda, i fiori d’arancio, il serpillo, il tiglio, il timo, la pulsatilla, il limone e la valeriana.
  • La melissa e il tiglio sono efficaci nel combattere il mal di testa da stress. 
Esistono anche mal di testa che derivano da tensione e dolore al collo, dovuti alla contrazione di muscoli.Per questo disturbo
  •  l’artiglio del diavolo può essere un rimedio efficace. 
  • Il ginkgolide, presente nel ginkgo biloba, agirebbe su più fronti e in modo efficace contro l’emicrania, interrompendo l’onda di trasmissione nervosa che ne determinano l'attacco. 

Prevenire il mal di testa è possibile.
Per prima cosa si devono applicare e rispettare alcune semplici abitudini di vita.
È necessario controllare la propria dieta, eliminare o ridurre il fumo e l'alcol, fare un'adeguata attività fisica, non assumere o mantenere a lungo posizioni del corpo scorrette, cercare di gestire ansia e stress.

dal libro "Rimedi semplici e naturali":
"E se foste intolleranti?"
Abbastanza spesso è stata riscontrata un'associazione tra cefalea e intolleranza a qualche cibo.
Gli alimenti più frequentemente implicati sono
 il latte, il cioccolato, gli additivi alimentari, il pesce, i pomodori. Alcuni alimenti contengono la tiramina in grado di scatenare un attacco di emicrania. Oltre al già ricordato cioccolato, fanno parte di questo gruppo il vino (specialmente rosso), la birra, il formaggio stagionato, le noci.

Un metodo molto efficace per affrontare i mal di testa ricorrenti consiste nell’eliminare i sovraccarichi alimentari. Il sistema immunitario, infatti, reagisce nei confronti degli alimenti troppo presenti nella nostra dieta provocando infiammazioni e cefalee.

I cibi da evitare (secondo lifegate)
“Tutti quelli ricchi di istamina, come i formaggi fermentati e i salumi, e quelli che ne promuovono la liberazione nell'organismo, come cioccolato e fragole” spiega il dottor Luca Avoledo, naturopata esperto in nutrizione. In America gli alimenti che provocano facilmente mal di testa si chiamano trigger: si tratta di formaggi e latticini, cioccolato, uova, agrumi, carne e pesce grasso di mare, frumento, noci e nocciole, pomodori, cipolle, mais, mele, banane. Tra i trigger peggiori si trova  il glutammato monosodico (additivo presente nei dadi), l'aspartame, i nitriti contenuti nei salumi e nelle carni inscatolate (E249, E250, E251, E252 in etichetta), l’anidride solforosa dei vini: ottima la pratica di far ossigenare il vino prima di consumarlo. Si elimina fino al 40% dell’additivo incriminato. Altri cibi da evitare in caso di predisposizione al mal di testa sono fragole, crostacei, frutta esotica, semi oleaginosi, mandorle.
  • Alimenti consigliati: carciofo, limone, mela, melissa.
Idroterapia: pediluvio a temperatura crescente, bagnare le gambe fino a 10 cm sotto il ginocchio. Iniziare con acqua a circa 33° e aumentare fino ad 40-42°.
Nota: Per le persone che soffrono di pressione bassa questo metodo non è raccomandato.


Aceto:
Si dice che l’aceto sia uno dei rimedi della nonna per il mal di testa. La tradizione propone diversi metodi di applicazione. A questo proposito si raccomanda di immergere un sacchetto nell’aceto di mele e poi, una volta asciutto, lo si dovrebbe appoggiare sulla fronte. Tutto ciò dovrebbe aiutare a ripristinare l’equilibrio del ph e ad aiutare contro la sinusite. L’aceto si può utilizzare anche per degli impacchi sulle tempie.

I fiori di Bach fungono da equilibratori psicofisici, da utilizzare soprattutto nei casi di emergenza, quando vogliamo ottenere una risposta rapida da parte dell’organismo. Sono molto utili quando il dolore è provocato dallo stress.

 Le tisane aiutano a rilassarsi, restaurando l’armonia psicofisica. Ecco perché vanno bene anche in caso di mal di testa insistente. Sono da bere specialmente la sera, prima di andare a dormire. Possiamo utilizzare a questo proposito diverse erbe, in particolare la valeriana, i fiori d’arancio, la camomilla, la melissa o la passiflora.
Riposo
Contro il mal di testa è importante riposare. Soltanto in questo modo ci possiamo liberare dalle tensioni dettate dagli impegni della vita quotidiana. Riposare significa restare sdraiati, magari al buio, liberando la mente dai pensieri e da ogni tipo di preoccupazione. Si tratta di un ottimo rimedio anche contro l’insonnia.
  Aromaterapia
Sempre da inspirare, ci sono diversi tipi di aromi, che possono essere considerati rilassanti a tutti gli effetti. Contro il mal di testa potrebbero essere utili la rosa, la lavanda, la violetta, la salvia, i chiodi di garofano e la scorza di arancia. (da "tanta salute")

vedi anche: aloe arborescens
altre fonti: curenatural, lifegate, saperesalute

Aloe arborescens


Ci sono ormai tanti siti dove potete trovare molte informazioni sulla pianta, ma non poteva mancare da questo blog la Regina delle Piante Medicinali...

Mi era conosciuta "di vista" ma non avrei mai immaginato le sue proprietà terapeutiche.

Sono sempre più numerosi gli studi, italiani ed esteri che sottolineano le proprietà terapeutiche dell'Aloe arborescens.

"Il medico aiuta, ma la natura guarisce" disse Ippocrate, il più grande medico dell'antichità..
L'autore dell'Erbario greco, Dioscoride (41-48 d.C) dice che la pianta ha il potere di "conciliare il sonno, fortificare il corpo, far dimagrire pancia e purificare lo stomaco; può essere applicata in caso di ferite, emorroidi, mal di testa, caduta dei capelli, malattia della bocca e delle gengive, bruciature causate dal sole, malattie della pelle ed altre ancora.
Nel Giappone la chiamavano "Isha Irasu" che significa "non ha bisogno di medico". Le tribù africane, durante le epidemie influenzali, si lavavano in infusi di Aloe per eliminare i virus. Persino nella Bibbia essa viene menzionata nel Vangelo di Giovanni, 19,39.
Per la ricca presenza di principi attivi che vanno dagli aminoacidi ai minerali, alle vitamine, ai lipidi, agli antranchinoni, ai polisaccaridi, l'Aloe è stata definita un "adattogeno", ovvero una pianta in grado di ripristinare l'equilibrio dell'organismo, intervenendo là dove esistono meccanismi cellulari alterati.
Va poi considerato che i principi attivi dell'Aloe agiscono sinergicamente, potenziandosi e attivandosi l'un l'altro; pertanto è fondamentale non denaturare la potenzialità che questa pianta può fornire all'uomo con procedimenti di estrazione di singoli principi, i quali da soli non hanno certamente la capacità adattogena della pianta in toto. (vedi Aloe, la regina delle piante medicinali)
I principi attivi contenuti sono circa un centinaio. Delle sostanze note, accanto a tutti gli aminoacidi essenziali, a tutte le vitamine, all'acido acetilsalicilico, alla Colina, e a diverse forme di lipidi, l' Aloe contiene anche dei rari sali minerali: lo Zinco, il Manganese, il Ferro, il Cromo, il Magnesio, il Boro, il Selenio, con implicazioni importanti, quindi, per diverse patologie umane: tra queste, gran parte delle patologie degenerative, del ricambio, o da cause carenziali. L'Aloe arborescens tende così a rinormalizzazione i parametri biochimici e funzionali dell'organismo in un tempo-finestra variabile da 2 a 6 mesi:

1) Regolarizzazione della pressione parziale di anidride carbonica nel sangue.

2) Regolarizzazione dei valori del Glucosio ematico, soprattutto in pazienti diabetici

3) Diminuzione dei Trigliceridi.

4) Regolarizzazione del Colesterolo totale con aumento del rapporto HDL/LDL.

5) Normalizzazione della Bilirubina.

6) Normalizzazione dell'acido urico.

7) Regolarizzazione Na / K, Ca / Mg.

8) Aumento dell'Emoglobina.

9) Protezione gastro-enterica, epatica, pancreatica e renale.

10) Attivazione delle difese immunitarie per infezioni acute.

11) Riequilibrio linfocitario in malattie infettive croniche (epatite C, HIV / AIDS).

12) Protezione anti-ossidativa del DNA dagli effetti delle radiazioni ionizzanti.

In particolare, acquistano particolarmente valore alcune sostanze efficaci nella cura dei tumori (146, 161-163, 179, 211, 314, 333, 372, 387-389, 442, 487, 499), come gli Antrachinoni Aloina A, Aloina B, ed Emodina; i Polisaccaridi, fra cui l'Aloe-mannano; le lecitine ATF1011 e Alexin B.

Queste sostanze possono essere sostanzialmente suddivise in 2 gruppi di azione anti-tumorale:

1) Stimolazione immunitaria (argomento specifico di questo paragrafo ( cap.4.e)

2) Induzione di Apoptosi (Emodina-Aloe: vedi cap.5.e).

Curiosità:

E' una pianta molto antica, conosciuta fin dall'antichità per le sue proprietà terapeutiche e conosciuta come la pianta dell'immortalità.

Le prime testimonianze della sua presenza sono state ritrovate su una tavoletta di argilla ritrovata a Nippur nei pressi di Bagdad e datata 2.200 a.C.

Nell'antico Egitto era utilizzata tra le sostanze per l'imbalsamazione ed era molto coltivata per uso terapeutico. Ancora oggi in Egitto, questa pianta piantata davanti alla porta di casa è considerato un modo per assicurarsi una lunga vita e felicità.

Nel Papiro di Ebers (datato all'incirca 1500 a.C ) sono elencate le innumerevoli proprietà di questa pianta (questi documenti egiziani descrivevano nei più minuziosi dettagli il valore medicinale dell'Aloe. Ritenuta la pianta il cui sangue donava bellezza, salute ed eternità, la chiamavano la "pianta dell'immortalità").


Anche nella cultura orientale l'uso di questa pianta è molto antico: la medicina tibetana e quella Ayurvedica la usano tutt'oggi per i loro preparati.


Il termine aloé è di origine araba e significa “amaro e brillante, trasparente” perché, quando la buccia della foglia viene asportata, il gel che fuoriesce assomiglia a un pezzo di ghiaccio lavato e, quindi, semi- sciolto. Poi, attraverso il greco (la radice greca àls-alòs significa “sostanza amara, salata come l’acqua del mare”) e il latino, il nome Aloe è giunto fino a noi. Nel mondo, l ’Aloe viene chiamata così: “Medicine Plant”, “Miracle Plant”, “Burn Plant” (Stati Uniti d’America); “Sa’ vila” (Paesi ispanici); “Ghrita Cumari” (sanscrito); “Jadaim” (Malesia); “Luhui” (Cina), “Erba Babosa” (Portogallo); “ Aloe ” (greco, latino, italiano, russo, tedesco). Le foglie di questa pianta sono spesse e carnose: non appena vengono sfiorate da un oggetto tagliente, emettono un liquido viscoso, acre e molto amaro. Le foglie possono variare molto in grandezza (dai 20 ai 60 cm) in base al tipo di terreno e all’esposizione alla luce. (da Cos'è l'Aloe).


Il genere Aloe, appartenente alla famiglia delle Aloeaceae, comprende più di quattrocento specie di piante succulente diffuse in diverse zone calde e aride, dall’America all’Africa. Le specie sono simili fra loro per la forma delle foglie e dei fiori, ma differiscono molto per le dimensioni. Alcune infatti sono piccole piante che spuntano tra le rocce e che sono vendute come piante d’appartamento, piccole piante grasse da mettere in un vasetto sul comodino, mentre altre raggiungono in natura dimensioni arboree.


La coltivazione è facile. Il terriccio ideale è un composto ben drenante che non permetta ristagni d’acqua. Si può usare anche il normale terriccio universale venduto nei garden center, semplicemente miscelandolo con della sabbia vagliata da muratore che permetterà un facile deflusso dell’acqua in eccesso.


(continua qui).





Per la ricetta di padre Romano Zago vedi qui


Per la ricetta di aloe vera vedi qui.

Qui le principali specie di aloe, l'aloe vera o barbadensis è fra le più conosciute e commercializzate (per la grandezza delle foglie, si sfrutta con più facilità) ma da non dimenticare che l'aloe arborescens ha una concentrazione di principi notevolmente maggiore (fino a 3 volte!).


Per contraindicazioni e possibili effetti collaterali vedi qui.


Studi eseguiti a Taiwan hanno notato un effetto di morte per apoptosi nelle cellule di carcinoma polmonare a cellule squamose. Sempre a Taiwan è stato verificato l'effetto antitumorale dell' Emodina contenuta nell' Aloe Vera in due linee di cellule umane di CANCRO al Fegato, inibendone la crescita cellulare e provocando l' apoptosi. Per obiettività bisogna dire che, in alcuni studi sui topi e ratti alimentati con Aloe Vera, si sono verificati aumento di tumori benigni e maligni all'intestino.


Si pensa che la causa sia da attribuire all' Aloina A. Sarebbe meglio, se si fa un uso di Aloe per lunghi periodi, non utilizzare estratti di foglie intere, perché contengono Aloina A. Normalmente in Aloe Vera gel, l'Aloina viene filtrata ed eliminata attraverso l'azione del carbone attivo. Attenzione anche ai preparati "fai da te", per il rischio di ritrovarsi con un alto contenuto di Aloina, che ha forte potere LASSATIVO, ed è potenzialmente ABORTIVA per le donne.
Aloe ferox ad alte dosi danneggia il rene. 
Per uso esterno: le applicazioni locali a base di aloe in genere non hanno controindicazioni, in qualche caso possono però dare allergie.

Vedi anche qui testimonianze scientifiche.
Libri letti da me: "Aloe, la pianta che cura" di Liane Maria Ledwon - Giunti Demetra editore, ristampa 2009-2012; "Aloe vera, planta celor 1000 de miracole, autor Oltea Mutulescu, Lux Sublima 2010, Bucuresti.
Altri libri qui.

Aloe vera
Dosaggi, garanzie, curiosità

D: Quanto gel d’Aloe dovrei bere?
R: Dipende dal motivo per cui si beve l’Aloe. Qualcuno ne beve 30/60 ml al giorno per mantenere un benessere generale. Altri, che la usano per ragioni o problematiche specifiche, ne bevono anche 180 ml al giorno. La quantità media è di 60/120 ml al giorno. Alcune persone, anziani inclusi, necessitano una quantità inferiore, mentre le persone con una corporatura più robusta ne necesitano una quantità maggiore.

D: Posso mischiare l’Aloe con qualsiasi altra cosa?
R: Sì, può essere mischiata con del succo di frutta, del cordiale, del miele o con il Pomesteen Power se non se ne gradisce il gusto, ma dopo un po’ ci si fa l’abitudine. 

D: In quale momento della giornata è meglio bere l’Aloe?
R: Sarebbe meglio assumere l’Aloe a stomaco vuoto per ottenerne il massimo beneficio. Quindi, per esempio, potrebbe essere assunta il mattino a digiuno e la sera prima di andare a letto. Si può bere tutta in una volta o due volte al giorno.

D: Quando dovrei cominciare a sentire i benefici dell’Aloe?
R: Certe persone li sentono nel giro di sei settimane, ma potrebbero volerci fino a 3 mesi.

D: Anche i bambini possono bere l’Aloe Vera Gel?
Sì, sopra i 12 anni possono assumere una dose da adulti, dai 6 ai 12 la dose va dimezzata, per bambini dai 3 ai 5 anni un quarto della dose da adulto e per i bambini da 1 a 3 anni la dose verrà ridotta fino a un sesto. Non è raccomandata per i bambini sotto a un anno di età in quanto il loro intestino non è ancora competamente sviluppato.

D: Quali sono i prodotti migliori per Vegetariani e Vegani?
R: Una dieta vegetariana e vegana può beneficiare dall’integrazione di vitamina B12, vitamina D, calcio, ferro e zinco. Dei buoni integratori di questi elementi sono Aloe Vera Gel, Bee Pollen, Absorbent-C e Calcio. 
D: Quando è meglio prendere gli integratori?
R: Durante i pasti, per aiutare l’assorbimento e per aiutarli ad agire meglio. Le vitamine liposolubili (A, D, E, K) dovrebbero essere prese appena prima di mangiare mentre quelle idrosolubili (B, C, F) subito dopo. Se le prendete due volte al giorno, non prendetele allo stesso tempo. Prendetene, ad esempio, una a colazione e una a cena. I prodotti dell’alveare dovrebbero essere masticati o succhiati.
  (da:aloebenessere.org)


"Fa che il cibo sia la tua medicina e la medicina sia il tuo cibo." (Ippocrate)