"Fa che il cibo sia la tua medicina e la medicina sia il tuo cibo.(Ippocrate)" "L’uomo è ciò che mangia."(L. Feuerbach)
"La prevenzione è la medicina migliore. E' legata al cibo e allo stile di vita " - Dalai Lama


sabato 25 agosto 2012

Frutta e verdura, perchè sono importanti per la salute

Primavera, stagione di risveglio dei sensi e dell’organismo da un lungo letargo. Per disintossicare il nostro corpo dagli alimenti grassi consumati durante l’inverno, non c’è niente di meglio che aumentare il consumo di frutta e verdura. Un regalo prezioso per la nostra salute. La ricerca si è interrogata a lungo sui benefici che i vari frutti e ortaggi hanno sul nostro benessere psicofisico. Tra i più analizzati i mirtilli,  noti per il loro contenuto di antiossidanti molto elevato e per le proprietà anti-invecchiamento.
Il succo d’uva, in recenti esperimenti su cavie di laboratorio avanti con gli anni, ha dimostrato di migliorare la memoria a breve termine e le competenze neuromotorie. Il succo d’uva concentrato è altresì una fonte inestimabile di antiossidanti, che possono contribuire a ritardare il declino mentale e il decadimento fisico tipici del processo di invecchiamento.
In un’analisi sulle capacità antiossidanti di ortaggi, frutta, e oli vegetali, è stato accertato che gli spinaci, i peperoni, gli asparagi e le cime di rapa avevano la più alta capacità antiossidante tra le verdure. More, lamponi, fragole e olive occupavano i posti più alti della classifica tra i frutti , mentre l’olio di soia e l’olio extra vergine di oliva avevano la più alta capacità antiossidante tra gli oli testati. La frutta è utilissima nella prevenzione dei tumori. Una ricerca giapponese ha scoperto che il rischio di carcinoma mammario tra le donne nel postmenopausa è stato ridotto  di circa il 40% grazie ad un maggior consumo di frutta. Un altro studio su uomini finlandesi di mezza età che consumavano molta frutta e verdura ha accertato una riduzione del 41% delle malattie cardiovascolari e una riduzione del 34% del rischio di morte, rispetto agli uomini con i tassi di assunzione di frutta e verdura più bassi. Frutta e verdura sono altresì note per la protezione contro le malattie croniche grazie al loro ricco contenuto di sostanze fitochimiche, tra cui gli antiossidanti. Il mirtillo è stato scoperto possedere la più alta attività antiossidante, seguito da mela, uva rossa, fragola, pesca, limone, pera, banana, arancia, pompelmo e ananas.

venerdì 24 agosto 2012

Farmaci anticancro: il succo di pompelmo triplica effetto

Potenziare i farmaci anticancro? Si potrebbe fare con il succo di pompelmo, anche solo bevendone un bicchiere ogni giorno. Lo rivela una ricerca condotta dall’University of Chicago Medicine recentemente pubblicata sulla rivista di settore Clinical Cancer Research. Unire questa semplice bevanda alla normale terapia effettuata in caso di tumore porterebbe addirittura a triplicare gli effetti di quest’ultima.
Il succo di pompelmo riuscirebbe inoltre a ridurre gli effetti collaterali solitamente associate alle dosi molto alte di farmaco che vengono solitamente utilizzate nella cura dei pazienti affetti dal cancro. Un metodo che riuscirebbe addirittura a ridurre i notevoli costi degli stessi. Gli scienziati hanno rilevato nel corso della sperimentazione che il succo di pompelmo è in grado di incrementare di circa il 350% l’effetto del sirolimus, attualmente utilizzato ed approvato per i malati sottoposti a trapianto ma che presto potrebbe essere utilizzato ufficialmente anche come terapia anticancro. Anche il ketoconazolo è in grado di aumentare gli effetti del medicinale sopracitato, di almeno il 500%: immaginate l’utilizzo combinato dei due mezzi.
Commenta il dott. Ezra Cohen che ha condotto lo studio:
Il succo di pompelmo aumenta notevolmente i livelli nel sangue di questi farmaci. Una somministrazione controllata del succo di pompelmo potrebbe incrementare l’efficacia e la disponibilità di farmaci come il sirolimus.
La ricerca ha coinvolto 138 pazienti con un cancro incurabile e refrattario ad ogni terapia. L’assunzione del succo insieme al farmaco ha fatto si che potessero essere assunte dosi minori del farmaco con la stessa efficacia (sperimentale) nella cura del tumore.
Questo è il primo studio che si concentra sugli effetti combinati della terapia anticancro e del cibo. Perché il succo di pompelmo è efficace? Molto semplice: riesce a inibire gli enzimi che decompongono il sirolimus e diversi altri farmaci, riuscendo a potenziare quindi un potere attivo curativo che inizia a poche ore dalla somministrazione e si degrada nel corso di qualche giorno.
http://www.medicinalive.com/medicina-tradizionale/ricerca-e-sperimentazione/farmaci-anticancro-succo-pompelmo-triplica-effetti/

Interazioni tra cibo e farmaci, un pericolo poco conosciuto

E’ risaputo che, quando si assumono contemporaneamente 2 o più farmaci, alcuni principi attivi possono dare luogo ad interazioni, determinando una riduzione/aumento dell’efficacia di uno dei due, nel caso migliore, ma anche causando degli effetti collaterali, quali bruciori di stomaco, nausea, vomito. Anche il cibo e le bevande possono influire sull’azione dei farmaci, vediamo come.

Spesso, sui foglietti illustrativi che accompagnano i farmaci, è espressamente indicata l’assunzione a stomaco pieno o lontano dai pasti, ma anche i cibi e le bevande da evitare per incorrere in sintomi spiacevoli. Forse, la combinazione “esplosiva” più nota riguarda i formaggi stagionati e gli insaccati, che contengono la tiramina, una sostanza in grado di far schizzare la pressione arteriosa in caso di assunzione dei cosiddetti MAO-inibitori, ovvero i farmaci per il morbo di Parkinson e quelli antidepressivi.
Attenzione anche al succo di pompelmo, per quanto sia una vera miniera di vitamina C, e dunque, con indubbie proprietà benefiche, è sconsigliato durante le terapie con calcio-antagonisti, una classe di farmaci usati come anti-ipertensivi.
Quando invece si assumono gli antistaminici, è buona norma evitare di consumare le fragole, anch’esse ricchissime di vitamina C, ma sconsigliate in questi casi perché stimolano la liberazione di istamina, il nemico numero 1 per chi soffre di allergie stagionali.
Massima attenzione anche a caffè, cacao e, e a tutte le bevande energizzanti in generale, assolutamente da evitare se si stanno assumendo farmaci per l’asma, poiché rischiano di potenziarne l’effetto, nel corso di terapie per l’ipertensione e se si assumono analgesici, antinfiammatori e antinfluenzali.
Anche il cioccolato va ridotto in caso si assumano farmaci per l’ulcera gastrica, e gli antidepressivi di ultima generazione indicati con la sigla SSRI. Da evitare, invece, in concomitanza dei MAO-inibitori.
Per quanto riguarda l’alcol, il consumo è controindicato in qualunque terapia con farmaci, può, potenziare l’effetto di alcuni antistaminici, dei sedativi, e l’effetto irritativo degli antinfiammatori.

 http://www.medicinalive.com/scienza-dellalimentazione/alimentazione-e-prevenzione/interazioni-cibo-farmaci-pericolo-poco-conosciuto/

I lamponi neri rallentano il cancro alterando centinaia di geni


L’alimentazione è uno degli strumenti più studiati da ricercatori ed esperti come fattore di prevenzione di diverse forme di cancro.
Molti cibi hanno infatti proprietà anticancerogene, che prevengono dalla formazione di cellule tumorali, come ad esempio il peperoncino, dalle proprietà antiossidanti e disintossicanti.
L’attenzione degli studiosi si è concentrata di recente sul ruolo dei lamponi neri come agenti di prevenzione tumorale.
Gli studiosi hanno scoperto che un mix di agenti di prevenzione, come quelli presenti in concentrazioni elevate nei lamponi neri, ha la capacità di inibire in modo efficace lo sviluppo di cancro, molto più di quanto riescano a fare singoli agenti volti a spegnere un particolare gene.
Lo studio, realizzato dai ricercatori dell’Ohio State University Comprehensive Cancer Center, ha esaminato l’effetto prodotto dai lamponi sui geni alterati da una sostanza chimica cancerogena in un modello animale di tumore all’esofago.


La sostanza cancerogena aveva compromesso l’attività di circa duemiladuecento geni nell’esofago degli animali, nell’arco di tempo di una sola settimana.
Ben quattrocentosessanta di questi geni sono stati ripristinati e ricondotti alla normale attività negli animali che avevano consumato un’alta percentuale di lamponi, come parte integrante della dieta.
Questi importanti risultati, pubblicati sulla rivista scientifica Cancer Research, hanno inoltre contribuito ad individuare cinquantatre geni che potrebbero avere un ruolo fondamentale nello sviluppo precoce del cancro e sono quindi da etichettare come obiettivi fondamentali da eliminare con degli agenti chemioterapici.
Gary D.Stoner, autore principale della ricerca, spiega:
Abbiamo chiaramente dimostrato che i lamponi, che contengono una varietà di composti antitumorali, hanno effetti considerevoli sui geni coinvolti nello sviluppo di cancro.
Questo ci suggerisce che una miscela di agenti di prevenzione è molto più efficace contro il cancro di un unico agente che ha come obiettivo solo uno o più geni.
Nei lamponi sono contenute vitamine, minerali, fenoli e fitosferoli, tutte componenti note da tempo per la prevenzione dei tumori negli animali.
L’essiccazione aumenta di ben dieci volte le proprietà antitumorali dei lamponi, che diventano così dei veri e propri agenti di chemioprevenzione utilizzabili per deregolamentare i diversi percorsi di segnalazione del cancro.
Il professor Stoner e i  suoi colleghi hanno condotto la sperimentazione su ratti alimentati con una dieta normale e altri con un regime alimentare contenente il 5% di lampone liofilizzato.
Durante la terza settimana, alla metà degli animali di ciascun gruppo è stata iniettata per tre volte una sostanza chimica cancerogena (N-nitrosomethylbenzylamine).
Negli animali nutriti con i lamponi, un quinto dei geni interessati dal cancro, circa quattrocentosessantadue geni, ha mostrato livelli normali di attività, dimostrando che questi frutti sono efficaci nel contrastare la formazione e la proliferazione di cellule tumorali. Ovviamente, da soli, non bastano come chemioterapici, per tale ragione gli scienziati stanno valutando l’opportunità di associare un’altra sostanza o altri alimenti per verificare se la combinazione di più agenti antitumorali risulti maggiormente efficace.

http://www.medicinalive.com/medicina-tradizionale/ricerca-e-sperimentazione/i-lamponi-neri-rallentano-il-cancro-alterando-centinaia-di-geni/

Cancro, scoperto meccanismo che ne permette diffusione

Un nuovo passo nella lotta contro il cancro è stato archiviato dal prof. David Waisman del Dipartimento di Biochimica e Biologia Molecolare e Patologia della Dalhousie University in Canada e dai suoi ricercatori, grazie all’individuazione della chiave della programmazione delle cellule normali in cellule cancerose da parte del tumore. Suggerendo una strada da seguire per la ricerca, partendo dai macrofagi, in prima linea nella difesa del nostro organismo.

Lo studio relativo, pubblicato sulla rivista Cancer Research indica come questi soldati del nostro sistema immunitario possano essere utili per mettere a punto una strategia medica che sia in grado di bloccare la loro programmazione da parte del tumore e quindi evitare sia l’ingrandimento della massa tumorale che lo spallinamento delle metastasi. In particolare si vuole agire su una proteina posta sulla loro superfice, la S100A10, che consente a queste particelle di spostarsi e “convertire” le cellule da sane a malate.
Gli scienziati l’hanno soprannominata “forbice molecolare” perché in grado di tagliare la barriera cellulare che blocca l’unione tra macrofagi e tumore: a prescindere da questo, tale proteina riveste una importanza sostanziale perché è stata in grado di convogliare, grazie alla scoperta del suo agire, l’attenzione degli studiosi sui meccanismi di conversione del tumore. Spiega il prof. Waisman
Eravamo soliti pensare che le cellule che contano in un tumore sono quelle malate ma ora abbiamo visto che altre cellule devono collaborare con le cellule tumorali, guidarne la crescita e consentire un’evoluzione delle cellule normali in cellule metastatiche. Questo cambiamento è ciò che provoca la prognosi infausta e in ultima analisi, è quello che uccide il paziente.
Non solo, ancor più importante, i medici hanno rivelato che senza il lavoro dei macrofagi e della proteina in questione, il tumore non cresce.
Condotta su livello animale, la sperimentazione ha dimostrato, in caso di cancro al polmone, una “drastica riduzione” dello sviluppo del cancro nei topo nei quali la proteina era stata inibita. Si apre in questo modo una strada davvero importante per bloccare la diffusione dei tumori alla radice. Non sarà un percorso breve, ma il primo passo è avvenuto.
 http://www.medicinalive.com/medicina-tradizionale/oncologia/cancro-scoperto-meccanismo-diffusione/
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