"Fa che il cibo sia la tua medicina e la medicina sia il tuo cibo.(Ippocrate)" "L’uomo è ciò che mangia."(L. Feuerbach)
"La prevenzione è la medicina migliore. E' legata al cibo e allo stile di vita " - Dalai Lama


venerdì 16 novembre 2012

Malva

Le virtù emollienti della malva sono conosciute e apprezzate sin dai tempi antichi, infatti, il suo nome deriva dal termine latino mollire cioè “capace di ammorbidire”. I Greci invece la chiamavano malachè, che significa “rendere morbido”. Ippocrate la raccomandava per le sue proprietà emollienti e lassative, ma era utilizzata anche come cibo dalle persone povere. In effetti, è ottima nelle minestre o lessata e condita con olio e sale.
 foto: net
I fiori e in particolare le foglie della malva sono ricche di mucillagini, che conferiscono alla pianta proprietà emollienti e antinfiammatorie per tutti i tessuti molli del corpo.
  L’uso della malva è indicato contro la tosse, nelle forme catarrali delle prime vie aeree; per idratare e sfiammare l'intestino, e per regolarne le funzioni, grazie alla sua dolce azione lassativa, dovuta alla capacità delle mucillaggini di formare una sorta di gel, che agisce meccanicamente sulle feci e quindi agevolandone l’eliminazione. Il trattamento della stitichezza con la malva risulta non irritante e non violento, per cui è indicato in gravidanza, per bambini e per gli anziani. Inoltre contribuisce a guarire faringiti, vaginiti e tutte le irritazioni del cavo orale, come ascessi, gengiviti e stomatiti.

USO INTERNO
Decotto: 1 cucchiaio raso foglie e fiori di malva, 1 tazza d’acqua
Versare le foglie e i fiori nell’acqua fredda. Accendere il fuoco e portare a ebollizione. Far bollire ancora qualche minuto, spegnere il fuoco, coprire e lasciare in infusione per 10 min. Filtrare l’infuso e berlo al momento del bisogno in caso tosse, colite, o stitichezza.

USO ESTERNO
Con il decotto così ottenuto una volta raffreddato, si può trovare beneficio mediante gargarismi, in caso d’infiammazioni della bocca e della gola o mediante lavande in caso di irritazioni vaginali.


 fonte: curenaturali.it
 

domenica 4 novembre 2012

AVVERTENZE e CONTROINDICAZIONI

« Tutto è veleno, e nulla esiste senza veleno. Solo la dose fa in modo che il veleno non faccia effetto. »

« È la dose che fa il veleno » (Paracelso)

* È rischioso somministrare qualsiasi preparato a base di piante medicinali a bambini sotto i due anni d'età. *

 In natura infatti praticamente tutte le sostanze possono provocare un danno su un organismo vivente, quello che permette di identificare una sostanza come tossica è la dose a cui provoca effetti dannosi.

ACETOSA 
Una particolarità di questa pianta è che è incompatibile con le acqua minerali e i contenitori in rame.
E' chiamata anche Erba brusca o Ossalida.
Pur avendo tante proprietà non è tollerata da tutti ed in ogni caso va assunta con cautela perchè in quantità elevate può causare intossicazione. 
ACETOSELLA

E' chiamata anche Agretta, Pentecoste, Lambrusca o erba brusca.
Quando si sta avvicinando un temporale le foglie hanno la particolarità di sollevarsi.
In passato questa pianta veniva utilizzata per togliere le macchie di inchiostro o di ruggine dagli indumenti e per lucidare gli oggetti in rame.

Controindicata per chi soffre di gotta e litiasi. Rispettare scrupulosamente le dosi.
Come per l'Acetosa, in dosi eccessive può provocare intossicazione. 
AGLIO 
L'aglio è conosciuto fin dai tempi più antichi e la prima citazione finora nota dell'aglio è stata trovata nel Codex Ebers un papiro egiziano datato 1550 a.C. dove vengono citati diversi medicamenti da realizzare con l'aglio per combattere le punture di insetti, il mal di testa ed i dolori in genere.  

L'aglio non è indicato per chi soffre di pressione bassa, di dermatosi, per chi ha problemi intestinali e allo stomaco ed ai malati di fegato. 

 ALOE 
L'aloe è una pianta molto antica, conosciuta fin dall'antichità per le sue proprietà terapeutiche. Le prime testimonianze sono state ritrovate su una tavoletta di argilla ritrovata a Nippur nei pressi di Bagdad e datata 2.200 a.C.  

L'aloe non deve essere utilizzata dalla donne in gravidanza e da chi ha problemi di emorroidi.
Attenzione a non confondere l'aloe con l'agave, molto simile ma che non ha le stesse caratteristiche.
 

fonti: elicriso.it 

ALTEA 

Da non preparare in recipienti di ferro. 
 Per l’alto contenuto in mucillagini può diminuire l’assorbimento di farmaci o altre sostanze.

ANANAS 
controindicazioni all' uso dell' ananas gambo:
  1. controindicato a chi assume farmaci anticoagulanti (coumadin, aspirinetta), e anche a erbe con azione simile come aglio, ginko biloba;
  2. sconsigliato a chi soffre di gastrite o ulcera peptica;
  3. da non assumere in gravidanza o allattamento;
  4. tenere lontano dalla portata dei bambini
  5. da evitare in soggetti allergici al frutto dell'ananas .......
ANGELICA 
 
A piccole dosi l'angelica ha un effetto eccitante sul cervello però ad alte dosi esplica un'azione depressiva e causa intontimento tale da essere paragonato ad uno stupefacente.
Veniva anche molto utilizzata contro i veleni.  
 Il succo fresco di angelica può irritare la pelle e le mucose ed il suo olio essenziale in forti dosi può essere tossico per cui va utilizzata con grande cautela.
ANICE STELLATO 

L'essenza di Anice stellato a forti dosi può essere tossica soprattutto se non è stata conservata in maniera adeguata vale a dire in recipienti ermeticamente chiusi e al buio.
Esiste un altro tipo di anice, l'Anice stellato bastardo o "Anice giapponese" o "Shikimi" il cui nome scientifico è Illicium religiosum Sieb (famiglia Magnoliaceae) che è una pianta tossica, originaria del Giappone.  I frutti (semi) sono molto simili a quelli dell'Anice stellato solo più piccoli e più rotondi e con i semi dotati di un piccolo uncino.   Questi frutti contengono diverse tossine ed oli essenziali con attività stupefacente e neurotossica  che rendono questi semi altamente tossici.
Poichè si sono verificati dei casi di intossicazione in diversi paesi europei si raccomanda di utilizzare solo anice stellato di provenienza certa e certificato.
ANICE VERDE 



L'origine dell'Anice verde è abbastanza oscura. Si pensa che sia stato introdotto dall'Asia ma non si conosce il luogo dove cresce spontaneo da sempre.
Dato il suo forte sapore viene spesso utilizzato nell'industria farmaceutica per mascherare il gusto dei farmaci dal sapore particolarmente sgradevole.
Caterina Sforza, signora di Forlì, realizzava un tonico distillando tre volte diverse piante (rosmarino, salvia, basilico, garofano, menta, noce moscata, sambuco, ginepro, cannella, rose bianche e rose rosse e incenso) con l'anice per ottenere quella che lei chiamava "Acqua celeste". 
Esiste anche un altro tipo di Anice, l'Anice pepato, nome scientifico Xanthoxylum piperitium appartiene alla famiglia delle Rutaceae. E' originaria dell'Estremo Oriente ed è molto utilizzato nei paesi asiatici mentre in Europa è poco diffuso e poco conosciuto.
L'essenza di Anice verde a forti dosi può essere tossica soprattutto se non è stata conservata in maniera adeguata vale a dire in recipienti ermeticamente chiusi e al buio. 
AQUILEGIA  
   Dell'aquilegia, essendo una pianta che contiene diverse sostanze tossiche, se ne sconsiglia l'uso salvo che sotto diretto controllo medico.

Aristotelia chilensis  Aristotelia macqui
(Maqui o Clon)
 Evitare la sua preparazione con pentole d’alluminio e attenersi alle indicazioni di un medico.  
Da non confondere con il Pillo-pillo (Ovidio pillopillo), arbusto endemico del Cile, le cui bacche sono purganti.
fonti: elicriso.it

ARNICA


Controindicata per chi soffre di disturbi e malattie renali. Rispettare scrupulosamente le dosi.
(fonte: Tisane, il gusto della salute) 
L'uso interno viene sconsigliato: la sua assunzione infatti può provocare cefalea, algie addominali, turbe vasomotorie (palpitazioni) e respiratorie.
La pianta pertanto non deve essere ritenuta tossica (è la dose che la può rendere tale) ma piuttosto difficile da gestire anche per il variare della concentrazione dei principi attivi.
A questo proposito sarebbe opportuno utilizzare preparati standardizzati.
(da inerboristeria.com)

ASPARAGO 

Radice: controindicata per chi soffre di malattie e disturbi della vescica urinaria. (Tisane, il gusto della salute - libro)
I suoi pregi, pur numerosi, si scontrano con l’elevato apporto di acidi urici, che rischiano di aggravare, qualora siano già presenti, alcuni disturbi, quali la gotta, le cistiti, le prostatiti, le calcolosi renali, l’osteoartrite e altre malattie osteoarticolari.
Sarà buona norma evitare di eccedere nel consumo di asparagi, e assicurarsi nel contempo una adeguata e variata alimentazione ricca in magnesio e vitamina C.
Un'ultima annotazione, infine, per gli intolleranti al nichel e soprattutto all’acido acetilsalicilico: gli asparagi apportano quantità relativamente basse di nichel, ma piuttosto significative di acido acetilsalicilico. Occorrerà tenerne conto in una eventuale dieta a rotazione qualora al Test di intolleranze alimentari si evidenziassero reattività a questi due gruppi.

Dott. Vladimiro Colombi - Nutrizionista e Naturopata

ASPERULA   
* Nessuna controindicazione se si è superata l'infanzia e si ha meno di 45 anni, se sani e la si assume solo per brevi periodi.
* Non è stata ancora stabilita alcuna posologia sicura.
* Conservare in luogo fresco e asciutto, ma non congelare. 

ASSENZIO

Rispettare scrupulosamente le dosi; non utilizzare per lunghi periodi.  
  Tisane, il gusto della salute - libro
Importanti effetti collaterali della pianta sono nausea, vomito, diarrea e crampi addominali; sono frequenti reazioni allergiche (pollinosi). Evitare il consumo di assenzio in gravidanza per la potenziale abortività; controindicato in soggetti con gastrite, ulcera peptica, epilessia ed ipersensibilità accertata verso uno o più componenti.
Evitare l'uso di assenzio in caso di gastrite, ulcera peptica, epilessia, ipersensibilità accertata verso uno o più componenti.
Tisane a base di assenzio sono particolarmente amare, quindi meglio usare la pianta come estratto fluido: 20-30 gocce in acqua mezz'ora prima dei pasti.
A dosaggi elevati e per periodi prolungati è potenzialmente neurotossico. 
L’essenza d’assenzio è un veleno.
 (pollicegreen, mypersonaltrainer) 

venerdì 2 novembre 2012

Tosse e mal di gola

Cercando i più semplici, via net ho trovato questi:

1. Miele
Il miele (meglio se sciolto in una lazza di latte caldo - sfrutta le proprietà del latte, ricco di vitamine del gruppo A e B, che scaldato oltre ad essere emolliente può disciogliere il miele.) è di sicuro il migliore rimedio naturale per curare la tosse: le sue proprietà emollienti e addolcenti con forte azione antibatterica - già conosciute dagli antichi Egizi e dalla medicina tradizionale di molti popoli – lo rendono efficace nella cura della tosse e del mal di gola. E' considerato un antibiotico naturale.
Da preferire il miele all'eucalipto,
 e per un forte mal di gola provate:
  •   l’infuso di malva con il miele all’eucalipto, vi sentirete subito meglio.
  •  Decotto: 1 cucchiaio raso foglie e fiori di malva, 1 tazza d’acqua
Versare le foglie e i fiori nell’acqua fredda. Accendere il fuoco e portare a ebollizione. Far bollire ancora qualche minuto, spegnere il fuoco, coprire e lasciare in infusione per 10 min. Filtrare l’infuso e berlo al momento del bisogno in caso tosse, colite, o stitichezza.
USO ESTERNO
Con il decotto così ottenuto una volta raffreddato, si può trovare beneficio mediante gargarismi, in caso d’infiammazioni della bocca e della gola o mediante lavande in caso di irritazioni vaginali.

Miele e chiodi di garofano:  mettete il miele in una tazzina da caffè e aggiungete 5 chiodi di garofano, che come ben sappiamo agiscono da anestetizzanti, consumate questo miele durante l’arco della giornata, o con una tisana o un tè oppure sul pane o le fette biscottate.

2. Latte e cipolla Un'antica ricetta per calmare la tosse ha come 'principio attivo' la cipolla: bollire in un po' di latte qualche fetta di cipolla, filtrare e bere caldo; sembra un intruglio malefico, ma l'aggiunta di miele lo renderà dolce e piacevole.

3. Latte e aglio - dal gusto sicuramente meno invitante, l'aglio tritato ed utilizzato per preparare un infuso rilascia il suo olio essenziale aiutando a combattere la tosse secca ma anche l’ipertensione, problemi gastrointestinali, punture di insetti, bronchite e mal di gola .

4. Bacche di ginepro, origano -  la tradizione è ricca di infusi utili per eliminare tosse e catarro, da quello di  bacche di ginepro pestate a quello di origano, passando per il decotto di liquirizia e salvia.

5. Chiodi di garofano
I chiodi di garofano sono una vera riserva naturale di antiossidanti. Ed hanno un altissimo contenuto di polifenoli, che li rendono efficaci contro raffreddore e tosse, mal di denti, mal di pancia, nausea, indigestione e disturbi intestinali. Se avete dei chiodi di garofano in casa, non usateli solo per cucinare ma provate a farne un buon tè lasciandoli in infusione per qualche minuto in acqua bollente.

6. L'uva 
 Molto efficace come mucolitico, in un paio di giorni è in grado di liberare le prime vie respiratorie, assicurando un veloce sollievo. Basta prendere succo d'uva mischiato ad un po' di miele.

7. Sciroppo naturale con lo Zenzero, per raffreddore: Mettere 1 tazza d’acqua e un cucchiaio di zenzero in polvere in un pentolino, portate ad ebollizione, quando l’acqua inizia a bollire, aggiungete 1/2 bicchiere di succo d’ananas (o qualche fetta d’ananas fresco). Lasciate sul fuoco fino a quando non acquista una consistenza densa. Conservare in un contenitore di vetro e, se possibile in frigorifero. Prendete tre cucchiai al giorno.

8. Una spremuta d’arancia è un toccasana per le malattie da raffreddamento e il mal di gola.

 9. Gargarismi
Si possono fare dei gargarismi con acqua tiepida, un po’ di sale e succo di limone. Tisana di santoreggia.

Da sottolineare, per curare ma anche prevenire il mal di gola è importante l’alimentazione. Sono ottimi rimedi frutta e verdura ricche di vitamine e minerali che aiutano le difese immunitarie. Evitare gli alcolici perché irritano le mucose della gola.

Vedi anche: influenza

fonti: paginemediche.it , ecoseven, rimedinonna, deabyday, curenaturali.it

"Fa che il cibo sia la tua medicina e la medicina sia il tuo cibo." (Ippocrate)