"Fa che il cibo sia la tua medicina e la medicina sia il tuo cibo.(Ippocrate)" "L’uomo è ciò che mangia."(L. Feuerbach)
"La prevenzione è la medicina migliore. E' legata al cibo e allo stile di vita " - Dalai Lama


domenica 23 marzo 2014

Cicuta maggiore

Andando nel parco una mattina mi ha incuriosito questa pianta che ricorda un po' il...prezzemolo. Presa, ma come ho sentito il suo odore...bleah, odore molto forte e cattivo. Curiosa come sono faccio le foto e cerco su net il suo nome...sul forum (a cui ringrazio, molto, molto bravi!!) mi dicono che è la ...cicuta maggiore. Beh, carissimi, è una pianta velenosa, ma non poco velenosa come molte altre piante che ho conosciuto - possono portare vari disturbi ma non gravi- può portare alla morte, e che morte!! 
Info' trovate qui:
CICUTA MAGGIORE
Conium maculatum
(fam. Umbelliferae)
notate la parte rossa della pianta
 


Habitat : ovunque, terreno incolto e vicino corsi d'acqua. Comune.
 
Parti velenose: tutta la pianta soprattutto foglie giovani e frutti acerbi. 
Effetti velenosi:
 infiammazione degli organi digestivi, vomito e diarrea, respirazione lenta, polso rapido tendente a rallentare, confusione mentale, convulsioni e coma. La morte è dovuta a insufficienza respirazione lenta, polso rapido tendente a rallentare, confusione mentale, convulsioni e coma. La morte è dovuta ad insufficienza respiratoria. Si conoscono frequenti casi di avvelenamento perché la pianta era stata confusa con prezzemolo e i semi con anice. E' pericoloso che i bambini si servano dei gambi cavi come cannelli per soffiare. telescopi o altro. Quando è giovane, la pianta contiene la maggior quantità di principio attivo ed è a questa fase che attira particolarmente il bestiame. Più avanti, sviluppa un forte odore sgradevole e diventa ruvida e meno gustosa, mentre i principi attivi passano nei frutti. La pianta contenuta nel fieno non è molto pericolosa perché i componenti sono distrutti dall'essiccazione.
Si ritiene che la dose mortale per un essere umano sia di qualche grammo di frutti verdi. La pianta è tossica sia per il bestiame che per l'uomo, e per questo motivo viene ignorata dagli erbivori. La dose letale per un cavallo è di circa 2 chilogrammi di foglie, mentre poco più di mezzo chilogrammo è sufficiente per una vacca. La dose letale per una pecora si aggira intorno ai 2 etti. I volatili in genere invece ne sono immuni. Il veleno agisce anche indirettamente, cioè può portare ad avvelenamento anche in seguito ad ingestione di un animale che se ne era cibato in precedenza.
Curiosità: 
 una bevanda fatta con questa pianta è responsabile della morte di Socrate. Opportunamente preparato, il suo estratto era usato per scopi medici e veterinari, servendo da sedativo e narcotico. Ben cucinata, è stata mangiata come verdura.


Con il nome comune di cicuta vengono però comunemente indicate anche altre due specie, ciascuna appartenenti a generi differenti:
  • La cicuta minore (Aethusa cynapium L.), annuale o bienne a seconda delle sottospecie, è detta anche falso prezzemolo. La sua somiglianza con questa pianta aromatica ha portato a fenomeni di avvelenamento per la confusione tra le due.
  • La cicuta acquatica (Cicuta virosa L.) è una pianta perenne, che cresce in prossimità di acquitrini. È la più velenosa delle tre ma in Italia è rara anche per la bonifica delle zone paludose in cui cresce.
vedi anche: piante velenose. 
"Fa che il cibo sia la tua medicina e la medicina sia il tuo cibo." (Ippocrate)