« Tutto è veleno, e nulla esiste senza veleno. Solo la dose fa in modo che il veleno non faccia effetto. »
« È la dose che fa il veleno »
(Paracelso)
* È rischioso somministrare qualsiasi preparato a base di piante medicinali a bambini sotto i due anni d'età. *
In natura infatti praticamente tutte le sostanze possono provocare un
danno su un organismo vivente, quello che permette di identificare una
sostanza come tossica è la dose a cui provoca effetti dannosi.
ACETOSA
Una particolarità di questa pianta è che è incompatibile con le acqua minerali e i contenitori in rame.
E' chiamata anche Erba brusca o Ossalida.
Pur avendo tante proprietà non è tollerata da
tutti ed in ogni caso va assunta con cautela perchè in quantità elevate
può causare intossicazione.
ACETOSELLA
E' chiamata anche Agretta, Pentecoste, Lambrusca o erba brusca.
Quando si sta avvicinando un temporale le foglie hanno la particolarità di sollevarsi.
In passato questa pianta veniva utilizzata per togliere le macchie di inchiostro o di ruggine dagli indumenti e per lucidare gli oggetti in rame.
Controindicata per chi soffre di gotta e litiasi. Rispettare scrupulosamente le dosi.
In passato questa pianta veniva utilizzata per togliere le macchie di inchiostro o di ruggine dagli indumenti e per lucidare gli oggetti in rame.
Controindicata per chi soffre di gotta e litiasi. Rispettare scrupulosamente le dosi.
Come per l'Acetosa, in dosi eccessive può provocare intossicazione.
AGLIO
L'aglio è conosciuto fin dai tempi più antichi e la prima citazione finora nota
dell'aglio è stata trovata nel Codex Ebers un papiro egiziano datato 1550 a.C. dove
vengono citati diversi medicamenti da realizzare con l'aglio per combattere le punture
di insetti, il mal di testa ed i dolori in genere.
L'aglio non è indicato per chi soffre di pressione bassa, di dermatosi, per chi
ha problemi intestinali e allo stomaco ed ai malati di fegato.
ALOE
L'aloe è una pianta molto antica, conosciuta fin dall'antichità per le sue proprietà
terapeutiche. Le prime testimonianze sono state ritrovate su una tavoletta di argilla
ritrovata a Nippur nei pressi di Bagdad e datata 2.200 a.C.
L'aloe non deve essere utilizzata dalla donne in gravidanza e da chi ha problemi
di emorroidi.
Attenzione a non confondere l'aloe con l'agave,
molto simile ma che non ha le stesse caratteristiche.
fonti: elicriso.it
ALTEA
Da non preparare in recipienti di ferro.
Per l’alto contenuto in mucillagini può diminuire l’assorbimento di farmaci o altre sostanze.
ANANAS
controindicazioni all' uso dell' ananas gambo:
A piccole dosi l'angelica ha un effetto eccitante sul cervello però ad alte dosi esplica un'azione depressiva e causa intontimento tale da essere paragonato ad uno stupefacente.
Veniva anche molto utilizzata contro i veleni.
Il succo fresco di angelica può irritare la pelle e le mucose ed il suo olio essenziale in forti dosi può essere tossico per cui va utilizzata con grande cautela.
ANICE STELLATO
L'essenza di Anice stellato a forti dosi può essere tossica soprattutto se non è stata conservata in maniera adeguata vale a dire in recipienti ermeticamente chiusi e al buio.
Esiste un altro tipo di anice, l'Anice stellato bastardo o "Anice giapponese" o "Shikimi" il cui nome scientifico è Illicium religiosum Sieb (famiglia Magnoliaceae) che è una pianta tossica, originaria del Giappone. I frutti (semi) sono molto simili a quelli dell'Anice stellato solo più piccoli e più rotondi e con i semi dotati di un piccolo uncino. Questi frutti contengono diverse tossine ed oli essenziali con attività stupefacente e neurotossica che rendono questi semi altamente tossici.
Poichè si sono verificati dei casi di intossicazione in diversi paesi europei si raccomanda di utilizzare solo anice stellato di provenienza certa e certificato.
ANICE VERDE
L'origine dell'Anice verde è abbastanza oscura. Si pensa che sia stato introdotto dall'Asia ma non si conosce il luogo dove cresce spontaneo da sempre.
Dato il suo forte sapore viene spesso utilizzato nell'industria farmaceutica per mascherare il gusto dei farmaci dal sapore particolarmente sgradevole.
Caterina Sforza, signora di Forlì, realizzava un tonico distillando tre volte diverse piante (rosmarino, salvia, basilico, garofano, menta, noce moscata, sambuco, ginepro, cannella, rose bianche e rose rosse e incenso) con l'anice per ottenere quella che lei chiamava "Acqua celeste".
Esiste anche un altro tipo di Anice, l'Anice pepato, nome scientifico Xanthoxylum piperitium appartiene alla famiglia delle Rutaceae. E' originaria dell'Estremo Oriente ed è molto utilizzato nei paesi asiatici mentre in Europa è poco diffuso e poco conosciuto.
L'essenza di Anice verde a forti dosi può essere tossica soprattutto se non è stata conservata in maniera adeguata vale a dire in recipienti ermeticamente chiusi e al buio.
AQUILEGIA
Dell'aquilegia, essendo una pianta che contiene diverse sostanze tossiche, se ne sconsiglia l'uso salvo che sotto diretto controllo medico.
Aristotelia chilensis Aristotelia macqui
(Maqui o Clon)
Evitare la sua preparazione con pentole d’alluminio e attenersi alle indicazioni di un medico.
Da non confondere con il Pillo-pillo (Ovidio pillopillo), arbusto endemico del Cile, le cui bacche sono purganti.
ARNICA
Controindicata per chi soffre di disturbi e malattie renali. Rispettare scrupulosamente le dosi.
La pianta pertanto non deve essere ritenuta tossica (è la dose che la può rendere tale) ma piuttosto difficile da gestire anche per il variare della concentrazione dei principi attivi.
A questo proposito sarebbe opportuno utilizzare preparati standardizzati.
fonti: elicriso.it
ALTEA
Da non preparare in recipienti di ferro.
Per l’alto contenuto in mucillagini può diminuire l’assorbimento di farmaci o altre sostanze.
ANANAS
controindicazioni all' uso dell' ananas gambo:
- controindicato a chi assume farmaci anticoagulanti (coumadin, aspirinetta), e anche a erbe con azione simile come aglio, ginko biloba;
- sconsigliato a chi soffre di gastrite o ulcera peptica;
- da non assumere in gravidanza o allattamento;
- tenere lontano dalla portata dei bambini
- da evitare in soggetti allergici al frutto dell'ananas .......
A piccole dosi l'angelica ha un effetto eccitante sul cervello però ad alte dosi esplica un'azione depressiva e causa intontimento tale da essere paragonato ad uno stupefacente.
Veniva anche molto utilizzata contro i veleni.
Il succo fresco di angelica può irritare la pelle e le mucose ed il suo olio essenziale in forti dosi può essere tossico per cui va utilizzata con grande cautela.
ANICE STELLATO
L'essenza di Anice stellato a forti dosi può essere tossica soprattutto se non è stata conservata in maniera adeguata vale a dire in recipienti ermeticamente chiusi e al buio.
Esiste un altro tipo di anice, l'Anice stellato bastardo o "Anice giapponese" o "Shikimi" il cui nome scientifico è Illicium religiosum Sieb (famiglia Magnoliaceae) che è una pianta tossica, originaria del Giappone. I frutti (semi) sono molto simili a quelli dell'Anice stellato solo più piccoli e più rotondi e con i semi dotati di un piccolo uncino. Questi frutti contengono diverse tossine ed oli essenziali con attività stupefacente e neurotossica che rendono questi semi altamente tossici.
Poichè si sono verificati dei casi di intossicazione in diversi paesi europei si raccomanda di utilizzare solo anice stellato di provenienza certa e certificato.
ANICE VERDE
L'origine dell'Anice verde è abbastanza oscura. Si pensa che sia stato introdotto dall'Asia ma non si conosce il luogo dove cresce spontaneo da sempre.
Dato il suo forte sapore viene spesso utilizzato nell'industria farmaceutica per mascherare il gusto dei farmaci dal sapore particolarmente sgradevole.
Caterina Sforza, signora di Forlì, realizzava un tonico distillando tre volte diverse piante (rosmarino, salvia, basilico, garofano, menta, noce moscata, sambuco, ginepro, cannella, rose bianche e rose rosse e incenso) con l'anice per ottenere quella che lei chiamava "Acqua celeste".
Esiste anche un altro tipo di Anice, l'Anice pepato, nome scientifico Xanthoxylum piperitium appartiene alla famiglia delle Rutaceae. E' originaria dell'Estremo Oriente ed è molto utilizzato nei paesi asiatici mentre in Europa è poco diffuso e poco conosciuto.
L'essenza di Anice verde a forti dosi può essere tossica soprattutto se non è stata conservata in maniera adeguata vale a dire in recipienti ermeticamente chiusi e al buio.
AQUILEGIA
Dell'aquilegia, essendo una pianta che contiene diverse sostanze tossiche, se ne sconsiglia l'uso salvo che sotto diretto controllo medico.
Aristotelia chilensis Aristotelia macqui
(Maqui o Clon)
Evitare la sua preparazione con pentole d’alluminio e attenersi alle indicazioni di un medico.
Da non confondere con il Pillo-pillo (Ovidio pillopillo), arbusto endemico del Cile, le cui bacche sono purganti.
fonti: elicriso.it
ARNICA
Controindicata per chi soffre di disturbi e malattie renali. Rispettare scrupulosamente le dosi.
(fonte: Tisane, il gusto della salute)
L'uso interno viene sconsigliato: la sua assunzione infatti può
provocare cefalea, algie addominali, turbe vasomotorie (palpitazioni) e
respiratorie.La pianta pertanto non deve essere ritenuta tossica (è la dose che la può rendere tale) ma piuttosto difficile da gestire anche per il variare della concentrazione dei principi attivi.
A questo proposito sarebbe opportuno utilizzare preparati standardizzati.
(da inerboristeria.com)
ASPARAGO
Radice: controindicata per chi soffre di malattie e disturbi della vescica urinaria. (Tisane, il gusto della salute - libro)
I suoi pregi, pur numerosi, si scontrano con l’elevato apporto di acidi
urici, che rischiano di aggravare, qualora siano già presenti, alcuni
disturbi, quali la gotta, le cistiti, le prostatiti, le calcolosi
renali, l’osteoartrite e altre malattie osteoarticolari.
Sarà buona norma evitare di eccedere nel consumo di asparagi, e
assicurarsi nel contempo una adeguata e variata alimentazione ricca in
magnesio e vitamina C.
Un'ultima annotazione, infine, per gli intolleranti al nichel e
soprattutto all’acido acetilsalicilico: gli asparagi apportano quantità
relativamente basse di nichel, ma piuttosto significative di acido
acetilsalicilico. Occorrerà tenerne conto in una eventuale dieta a
rotazione qualora al Test di intolleranze alimentari si evidenziassero
reattività a questi due gruppi.
Dott. Vladimiro Colombi - Nutrizionista e Naturopata
Dott. Vladimiro Colombi - Nutrizionista e Naturopata
ASPERULA
* Nessuna controindicazione se si è superata l'infanzia e si ha meno di 45 anni, se sani e la si assume solo per brevi periodi.
* Non è stata ancora stabilita alcuna posologia sicura.
* Conservare in luogo fresco e asciutto, ma non congelare.
* Non è stata ancora stabilita alcuna posologia sicura.
* Conservare in luogo fresco e asciutto, ma non congelare.
ASSENZIO
Rispettare scrupulosamente le dosi; non utilizzare per lunghi periodi.
Tisane, il gusto della salute - libro
Importanti effetti collaterali della pianta sono nausea, vomito, diarrea e crampi addominali; sono frequenti reazioni allergiche (pollinosi). Evitare il consumo di assenzio in gravidanza per la potenziale abortività; controindicato in soggetti con gastrite, ulcera peptica, epilessia ed ipersensibilità accertata verso uno o più componenti.
Evitare l'uso di assenzio in caso di gastrite, ulcera peptica, epilessia, ipersensibilità accertata verso uno o più componenti.
Tisane
a base di assenzio sono particolarmente amare, quindi meglio usare la
pianta come estratto fluido: 20-30 gocce in acqua mezz'ora prima dei
pasti.
A dosaggi elevati e per periodi prolungati è potenzialmente neurotossico.
A dosaggi elevati e per periodi prolungati è potenzialmente neurotossico.
L’essenza d’assenzio è un veleno.
(pollicegreen, mypersonaltrainer)
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