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venerdì 24 agosto 2012

I lamponi neri rallentano il cancro alterando centinaia di geni


L’alimentazione è uno degli strumenti più studiati da ricercatori ed esperti come fattore di prevenzione di diverse forme di cancro.
Molti cibi hanno infatti proprietà anticancerogene, che prevengono dalla formazione di cellule tumorali, come ad esempio il peperoncino, dalle proprietà antiossidanti e disintossicanti.
L’attenzione degli studiosi si è concentrata di recente sul ruolo dei lamponi neri come agenti di prevenzione tumorale.
Gli studiosi hanno scoperto che un mix di agenti di prevenzione, come quelli presenti in concentrazioni elevate nei lamponi neri, ha la capacità di inibire in modo efficace lo sviluppo di cancro, molto più di quanto riescano a fare singoli agenti volti a spegnere un particolare gene.
Lo studio, realizzato dai ricercatori dell’Ohio State University Comprehensive Cancer Center, ha esaminato l’effetto prodotto dai lamponi sui geni alterati da una sostanza chimica cancerogena in un modello animale di tumore all’esofago.


La sostanza cancerogena aveva compromesso l’attività di circa duemiladuecento geni nell’esofago degli animali, nell’arco di tempo di una sola settimana.
Ben quattrocentosessanta di questi geni sono stati ripristinati e ricondotti alla normale attività negli animali che avevano consumato un’alta percentuale di lamponi, come parte integrante della dieta.
Questi importanti risultati, pubblicati sulla rivista scientifica Cancer Research, hanno inoltre contribuito ad individuare cinquantatre geni che potrebbero avere un ruolo fondamentale nello sviluppo precoce del cancro e sono quindi da etichettare come obiettivi fondamentali da eliminare con degli agenti chemioterapici.
Gary D.Stoner, autore principale della ricerca, spiega:
Abbiamo chiaramente dimostrato che i lamponi, che contengono una varietà di composti antitumorali, hanno effetti considerevoli sui geni coinvolti nello sviluppo di cancro.
Questo ci suggerisce che una miscela di agenti di prevenzione è molto più efficace contro il cancro di un unico agente che ha come obiettivo solo uno o più geni.
Nei lamponi sono contenute vitamine, minerali, fenoli e fitosferoli, tutte componenti note da tempo per la prevenzione dei tumori negli animali.
L’essiccazione aumenta di ben dieci volte le proprietà antitumorali dei lamponi, che diventano così dei veri e propri agenti di chemioprevenzione utilizzabili per deregolamentare i diversi percorsi di segnalazione del cancro.
Il professor Stoner e i  suoi colleghi hanno condotto la sperimentazione su ratti alimentati con una dieta normale e altri con un regime alimentare contenente il 5% di lampone liofilizzato.
Durante la terza settimana, alla metà degli animali di ciascun gruppo è stata iniettata per tre volte una sostanza chimica cancerogena (N-nitrosomethylbenzylamine).
Negli animali nutriti con i lamponi, un quinto dei geni interessati dal cancro, circa quattrocentosessantadue geni, ha mostrato livelli normali di attività, dimostrando che questi frutti sono efficaci nel contrastare la formazione e la proliferazione di cellule tumorali. Ovviamente, da soli, non bastano come chemioterapici, per tale ragione gli scienziati stanno valutando l’opportunità di associare un’altra sostanza o altri alimenti per verificare se la combinazione di più agenti antitumorali risulti maggiormente efficace.

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