Le virtù emollienti della malva sono conosciute e apprezzate sin dai tempi antichi, infatti, il suo nome deriva dal termine latino mollire cioè “capace di ammorbidire”. I Greci invece la chiamavano malachè, che significa “rendere morbido”. Ippocrate
la raccomandava per le sue proprietà emollienti e lassative, ma era
utilizzata anche come cibo dalle persone povere. In effetti, è ottima
nelle minestre o lessata e condita con olio e sale.
foto: net
I fiori e in particolare le foglie della malva sono ricche di mucillagini, che conferiscono alla pianta proprietà emollienti e antinfiammatorie per tutti i tessuti molli del corpo.
L’uso della malva è indicato contro la tosse, nelle forme catarrali delle prime vie aeree; per idratare e sfiammare l'intestino, e per regolarne le funzioni, grazie alla sua dolce azione lassativa,
dovuta alla capacità delle mucillaggini di formare una sorta di gel,
che agisce meccanicamente sulle feci e quindi agevolandone
l’eliminazione. Il trattamento della stitichezza con
la malva risulta non irritante e non violento, per cui è indicato in
gravidanza, per bambini e per gli anziani. Inoltre contribuisce a
guarire faringiti, vaginiti e tutte le irritazioni del cavo orale, come
ascessi, gengiviti e stomatiti.
USO INTERNO
Decotto: 1 cucchiaio raso foglie e fiori di malva, 1 tazza d’acqua
Versare le foglie e i fiori
nell’acqua fredda. Accendere il fuoco e portare a ebollizione. Far
bollire ancora qualche minuto, spegnere il fuoco, coprire e lasciare in
infusione per 10 min. Filtrare l’infuso e berlo al momento del bisogno in caso tosse, colite, o stitichezza.
USO ESTERNO
Con il decotto così ottenuto
una volta raffreddato, si può trovare beneficio mediante gargarismi, in
caso d’infiammazioni della bocca e della gola o mediante lavande in
caso di irritazioni vaginali.
fonte: curenaturali.it
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