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Stando ai risultati della ricerca, le nanoparticelle prodotte dal fungo aiuterebbero il sistema immunitario a combattere con maggior vigore le cellule corrotte. Il team, famoso per la ricerca di terapie alternative contro il cancro, ha scoperto che il fungo secerne nanocomposti costituiti da nanoparticelle altamente uniformi.
Il dott. Zhang spiega: “le nanoparticelle presenti in natura hanno attirato un crescente interesse da parte della comunità scientifica per la loro biocompatibilità e per la caratteristica di attraversare facilmente le membrane cellulari grazie alle ridotte dimensioni. Elementi che le rendono potenzialmente essenziali per la terapia del cancro".
La stimolazione esercitata da queste nanoparticelle si concentra all'interno dei globuli bianchi. L'efficacia delle nanoparticelle utilizzate come agenti antitumorali è stata verificata da alcuni test in vitro, dai quali è emerso che la sostanza ricavata dal fungo è riuscita ad eliminare due linee di cellule tumorali.
Il dott. Zhang ha commentato entusiasticamente: “questo studio potrebbe costituire la porta di ingresso in una miniera d'oro di nuove opportunità per il trattamento dei tumori".
Fonte: Italiasalute
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